La comunicazione è l’elemento che sta alla base dei nostri rapporti umani ma anche di tutta la nostra società. Attraverso la comunicazione impariamo tutto ciò che sappiamo sul mondo e sugli altri, con essa lavoriamo e ci esprimiamo, fino al punto in cui si può affermare che ogni nostra azione, in un contesto o nell’altro, è una forma di comunicazione.
Per migliorare le doti comunicative sono fiorite diverse iniziative di formazione: corsi di public speaking, ovvero del parlare in pubblico, corsi di psicologia della comunicazione e persino di teologia della comunicazione. E ci sono tanti guru, influencer ed esperti di comunicazione capaci di imporre nuovi standard e di diventare vere e proprie icone.
Ma c’è un’altra figura che può ispirare l’attività di un comunicatore: Maria, la Madre di Gesù.
Nel nuovo Tutorial WeCa “Maria e la comunicazione”, realizzato in collaborazione con la Pontificia Academia Mariana Internationalis, padre Stefano Cecchin, presidente di questa istituzione della Santa Sede chiamata a coordinare tutti gli studiosi mariani del mondo spiega perché Maria sia così importante per la Chiesa: «Lei è diventata la scelta da Dio, l’amata dal Signore per diventare il luogo dell’incarnazione. La chiamiamo Vergine Madre: la verginità indica che il figlio che Maria ha concepito non è il figlio di Giuseppe, ma il figlio di Dio. La sua maternità indica che realmente il figlio di Dio è diventato il nostro fratello, uno di noi. Maria non è una devozione nella Chiesa ma è una realtà importante per la nostra fede che ci è stata donata direttamente da Gesù dalla croce. Guardando a lei abbiamo la garanzia di essere veramente fratelli del suo Figlio».
Ma perché Maria è così importante per chi comunica? «La figura di Maria – spiega padre Stefano Cecchin nel tutorial – è il segno che il Dio invisibile si è fatto visibile, si è fatto palpabile, toccabile, è diventato uno di noi proprio per mezzo di Maria». Maria è una maestra di comunicazione attraverso il suo esempio: «Maria, che ha dialogato con il Dio-Verbo che è diventato suo figlio, accogliendo e recependo la Parola, si è messa subito in viaggio per portare questa presenza di Dio alla cugina Elisabetta». Con l’esempio Maria ci spiega che cos’è il cristianesimo: «È un annuncio di gioia e di speranza. Maria ci insegna a portare la buona notizia e a creare il benessere, la gioia, la speranza negli altri. Maria è la nostra protettrice, ma anche la maestra di come dobbiamo comunicare la presenza di Dio in mezzo a noi».
La Pontificia Academia Mariana Internationalis, che coordina gli studi sulla figura di Maria attraverso una prospettiva transdisciplinare, diventa allora un luogo di dialogo: «È un dialogo franco e sereno – racconta il direttore dello sviluppo della PAMI Paolo Cancelli – dove è possibile raccogliere e co-costruire un programma dove al centro c’è la Madre del Signore. L’Accademia è un luogo di incontro sereno senza barriere, senza confini, capace di supportare una dinamica di sviluppo del bene comune per il nostro pianeta».
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