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La placenta, meravigliosa culla biologica che può ammalarsi

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BenEssere - pubblicato il 27/10/20
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Dal numero di ottobre 2020 della rivista Benessere, un approfondimento sulle mirabili funzioni della placenta, organo che presiede e regola lo sviluppo fetale e che ha ancora numerosi segreti da svelarci.Di Alessandra Graziottin, direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia medica San Raffaele Resnati

Mia figlia, 38 anni, ha avuto una gravidanza molto difficile. La pressione continuava a salire. Ha dovuto fare un cesareo d’urgenza per sofferenza fetale, alla
35ma settimana di gestazione. La bambina è sana, ma era molto piccola a causa dell’insufficienza placentare, perché la placenta era invecchiata troppo presto e
non la nutriva più. Così ci ha spiegato la ginecologa. Di più non ha saputo dirci. A me piacciono le sue spiegazioni mediche, perché le capisce anche un profano,
una persona normale come me. Ci aiuta a conoscere meglio la placenta, così importante per la vita e così sconosciuta? Maria Teresa D. (Venezia)

Volentieri, gentile signora. Grazie per le sue affettuose parole di stima. In effetti, la placenta è un organo appassionante.

 

La placenta è maschio o femmina

Intanto, è maschio o femmina, a seconda del sesso del bimbo, perché rappresenta un organo specializzato che parte però dallo stesso ovetto fecondato. Le prime cellule che si differenziano dopo la fecondazione sono proprio quelle che daranno origine alla placenta (trofoblasto). Quindi, è “lui” o “lei”, anche se per secoli l’abbiamo chiamata con una desinenza femminile, finché l’analisi dei cromosomi nelle cellule placentari ci ha rivelato questa curiosa verità. Dentro l’utero fa da ponte nutritivo tra mamma e bambino.


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Femmina: resistente a infezioni

La prima annotazione interessante è che la placenta “femmina” è molto più robusta e resistente a infezioni e problemi di salute, anche della mamma. Per esempio, in caso di ipertensione grave della mamma in gravidanza, come è successo a sua figlia, la placenta “femmina” ha più probabilità di lavorare strenuamente anche in emergenza, salvando la vita della piccola. Che nasce “piccola per la data”, ossia di peso inferiore agli altri bambini a parità di età gestazionale, ma viva.

 

Maschio: più capace di estrarre nutrimento

La placenta maschile ha peraltro più capacità di estrarre sostanze nutritive dal sangue materno – ecco perché i feti maschi pesano di più – mentre quella femminile “ha più talento” nel  risparmiare e stoccare l’energia per i tempi difficili.

 

Conosciamo le sue funzioni

La placenta svolge funzioni essenziali per la vita dell’embrione e del feto:
protezione: innanzitutto protegge il bimbo, facendo da scudo (relativo!) vivo e dinamico nei confronti di molti fattori dannosi, non solo infettivi ma anche metabolici o pressori, oppure correlati allo stile di vita, come alcol e droghe, che possono colpire il corpo della mamma;
nutrizione, è il primo biberon, per così dire; è essenziale per la crescita del piccolo, attraverso il cordone ombelicale gli trasferisce non solo ossigeno ma tutti i nutrienti essenziali – aminoacidi, vitamine, sali minerali, acidi grassi essenziali, zuccheri – per costruire rapidamente e bene triliardi di celluline, organizzate in organi e tessuti, coordinati e competenti.

 

E’ una ghiandola endocrina che produce ormoni

La placenta inoltre ha l’importante funzione di produzione ormonale, è (anche) una vera e propria ghiandola endocrina che produce ormoni, indispensabili alla salute di mamma e bambino.

Tra questi:
ormone lattogeno placentare (Hpl) che fa le funzioni dell’insulina, e ha il compito di garantire il passaggio di zuccheri dalla mamma al bambino, soprattutto durante le ore notturne;
ormoni estrogeni, estradiolo ed estriolo, in elevatissime quantità, basti pensare che nella donna fertile i livelli di estradiolo variano da 100 picogrammi/millilitro dopo la mestruazione, fino a 400-600 pg/ml all’ovulazione. A termine di gravidanza questi stessi ormoni arrivano a 30.000 pg/ml, fino a oltre 40.000 pg/ml nelle gravidanze gemellari. Livelli quindi elevatissimi, cento volte superiori a quelli del ciclo normale, che vengono poi trasformati dal fegato del feto in un estrogeno esclusivo della gravidanza, l’estetrolo, che protegge il seno. Questo estrogeno era stato scoperto dal professor Egon Richard Diczfalusy, che pubblicò nel 1965 la ricerca che gli valse il Nobel, e poi dimenticato.

 

L’ormone esclusivo della gravidanza: estetrolo. Un tesoro da riscoprire

Riscoperto negli ultimi 15 anni, grazie alla sua azione protettiva sul seno, sarà utilissimo per curare tutti i disturbi della menopausa in sicurezza totale, proprio per le mammelle! Studi molto promettenti sono in corso.

 

Immunotolleranza per il patrimonio genetico “estraneo”

La placenta è preziosa anche perché regola l’efficienza e la capacità di tolleranza del sistema immunitario della mamma. Pensi questo: ogni bambino porta metà del patrimonio genetico del papà. Dal punto di vista del sistema immunitario della mamma è, quindi, parzialmente un “estraneo”, che tuttavia viene accettato, grazie appunto alla capacità della placenta di attenuare la sua reattività, creando uno stato di temporanea immunotolleranza. Questa condizione tanto particolare dura fino al parto, con l’espulsione poi della placenta stessa.

 


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Fondamentale per lo sviluppo cerebrale del bambino

Aggiungiamo infine la programmazione dello sviluppo del bambino: la placenta è la vera centrale di comando per lo sviluppo di tutti gli organi e tessuti del bimbo e, in particolare, del suo cervello. Questo si realizza anche attraverso l’azione di veri e propri “orologi” placentari, che cioè regolano il giusto tempo necessario per far maturare in modo adeguato tutti i tessuti del bambino. Anche la normale durata della gravidanza in nove mesi lunari, in condizioni fisiologiche, viene determinata proprio dall’orologio placentare.

 

Orologio di precisione

Inoltre, la melatonina, prodotta anche dalla placenta, oltre che dal cervello, aiuta a sincronizzare molti processi biologici essenziali per la salute di mamma e bambino. Al punto che alcuni ricercatori ritengono che la melatonina potrebbe allora essere utile per mantenere più giovani ed efficienti anche i tessuti placentari, riducendo il rischio di parto prematuro e di sofferenza fetale.

Conoscere un pochino di più “l’amica placenta” può essere utile anche per proteggerla, perché possa funzionare bene fino all’ultimo giorno della gravidanza. Con l’obiettivo di contribuire a un parto naturale che avvenga al giusto tempo e nei giusti modi, in salute per mamma e bambino.

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