San Francesco d’Assisi credeva che la purezza di cuore e una sana vita di preghiera fossero fondamentali per mantenere la gioia
Tutti noi vogliamo essere felici. È un desiderio umano, che spesso ci sfugge. Potremmo sentire che facciamo tutto quello che il mondo ci dice di fare per essere felici, ma scopriamo che le ricette del mondo non riescono a soddisfare la nostra anima.
San Francesco d’Assisi ha consigli importanti da offrire, arrivando a dire che la tristezza appartiene al diavolo. Il santo riferiva i suoi pensieri al riguardo in una serie di Conferenze a lui attribuite:
“Sono solo il diavolo e i suoi seguaci che dovrebbero essere tristi; noi, al contrario, dovremmo sempre rallegrarci nel Signore”.
Ampliava poi i suoi pensieri, suggerendo due abitudini per combattere la tristezza che deriva dal diavolo:
“Miei amati fratelli, abbiate sempre una santa gioia in Dio, sia interiore che esteriore. Se il servo di Dio si sforza di avere e di mantenere la gioia spirituale, che deriva da un cuore puro e viene acquisita mediante la preghiera devota, i demoni non possono fargli del male; sono costretti a dire: ‘Visto che questo servo di Dio si rallegra sia nella tribolazione che nella prosperità, non possiamo trovare una via per entrare nel suo cuore e non siamo in grado di ferirlo’”.
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San Francesco credeva che il diavolo avrebbe fatto tutto ciò che poteva per impedirci di avere una gioia santa.
Se vogliamo combattere questa tristezza, dobbiamo concentrarci sulla preghiera e sulla purezza di cuore.
“Per questo, miei amati fratelli, visto che questa gioia santa deriva dalla purezza del cuore e da quella della preghiera continua, dobbiamo sforzarci principalmente di acquisire queste due virtù, per poter avere così questa gioia sia esteriore che interiore, che desidero così tanto, e amare talmente da vedere e sentire, sia per me che per voi”.
Il diavolo e il mondo non possono offrire questo tipo di gioia, che sopporta ogni prova, perché si ritrova solo in Dio.