Noto per il suo magistero sociale dal tocco spiccatamente ecologico, papa Francesco si è visto offrire un’automobile totalmente decarbonata dal costruttore automobilistico Toyota e dalla Conferenza dei Vescovi del Giappone. Evidentemente customizzata, la berlina ha acquisito i must della papamobile.Che sia questa la “next generation” della papamobile? Concepita nel mese di novembre 2019 in occasione della visita di papa Francesco in Giappone, la “Toyota Mirai Papamobile” ha ormai un posto nel vasto parco macchine del Romano Pontefice. Il mezzo gli è stato offerto sabato 10 ottobre dal costruttore nipponico in persona e dalla Conferenza dei Vescovi del Giappone. Papa Francesco stesso ha accolto il dono in un cortile del Palazzo Apostolico.
Veicolo a idrogeno, la Toyota Mirai ha la caratteristica di non emettere la benché minima emissione di CO2. Essa funziona – indica la ditta sul sito –
con una reazione chimica tra idrogeno e ossigeno in seno a pile a combustibile, e non mediante la combustione di carburanti di origine fossile.
È la prima berlina a idrogeno prodotta in serie, ed è stata lanciata nel 2014. Alimentata da un sistema di pile a idrogeno, non emette che vapore acqueo e ha un’autonomia di circa 500 km.
Bianca come ogni papamobile che si rispetti, essa assomiglia in tutto e per tutto alle altre vetture utilizzate dal Romano Pontefice: bandierine vaticane sul cofano, sede sopraelevata con vetri di sicurezza, scalinata retraibile per facilitare l’accesso del papa. Misura 5,1 metri di lunghezza e col tettuccio arriva a 2,7 metri d’altezza. Se il design molto moderno rischia di non incontrare i gusti di papa Francesco – che di solito esce con la Ford o con la tradizionale Mercedes – l’aspetto spiccatamente ecologico potrebbe sedurlo. La userà per i suoi prossimi spostamenti? «…Lo scopriremo solo vivendo».
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]