Dal punto di vista umano, questo messaggio può salvare una vera vocazione sacerdotale in crisiIl 3 luglio 2018, Papa Francesco ha chiesto: “Preghiamo insieme perché i sacerdoti che vivono con fatica e nella solitudine il loro lavoro pastorale si sentano aiutati e confortati dall’amicizia con il Signore e con i fratelli”. E ha aggiunto: “In questi momenti è bene ricordare che la gente ama i suoi pastori”.
L’esperienza ecclesiale insegna che un eremita di Charles de Foucauld può, oltre alle sue attività quotidiane, aiutare i chierici (vescovi, sacerdoti e diaconi) in due modi principali: 1) pregando quotidianamente per loro davanti a Gesù sacramentato, se ha questa grazia, e 2) ascoltandoli nelle loro difficoltà di vita personale o ministeriale.
A proposito di alcuni chierici con problemi di ogni tipo, sembra si applichino bene le parole del Salmo: “Ho aspettato chi mi confortasse, ma invano; ho atteso dei consolatori, ma non ne ho trovati” (68(69), 20). È una realtà triste, disumana e totalmente anticristiana, ma purtroppo non infrequente.
Di fronte a questo quadro, questo fratello – dopo aver parlato con varie autorità ecclesiastiche e ricorso all’aiuto materiale dei benefattori – ha deciso di assumere questa doppia funzione: 1) la preghiera davanti a Gesù presente nel Santissimo Sacramento e 2) l’“ascolto”, via lettera, e-mail, telefono o personalmente, di ogni chierico bisognoso. La casa (l’eremo) è poi aperto all’accoglienza, combinando di volta in volta.
Dio sia lodato per i nostri vescovi, sacerdoti e diaconi! Disponete di questo fratello e diffondete questo messaggio. Dal punto di vista umano, può salvare una vera vocazione sacerdotale in crisi.
Fr. Vanderlei de Lima, eremita di Charles de Foucauld
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