Una brava padrona di casa sceglie la tovaglia bianca, perché può essere lavata energicamente. Ed è un benvenuto alla vera amicizia: condividiamo tutto, il cibo e la vita e anche le macchie. Siamo invitati in montagna a casa di amici e portiamo una bottiglia di spumante per l’aperitivo. Sulla tavola apparecchiata, Andrea si accinge a stapparla ma appena allenta la gabbietta di metallo il tappo parte come un razzo verso il soffitto. Lo so, il rischio c’è sempre e bisogna infatti trattenere bene con la mano il tappo, ma vi assicuro che è stata questione di un nanosecondo.
Una cena col botto
Quel proiettile non ha per fortuna fatto danni né a persone né a cose, ma metà del contenuto della bottiglia si è riversato sulla tovaglia. Sembrava il festeggiamento della vittoria ad un Gran Premio di Formula 1 ma qui non c’era nulla da festeggiare, c’era solo da piangere per il vino sprecato e per la tavola innaffiata. Che figura! Avremmo voluto aprire una botola e scomparire. A quel punto, abbiamo aiutato in tutta fretta la padrona di casa a sparecchiare tutto quanto, mettere una tovaglia pulita e apparecchiare nuovamente, sostituendo i piatti e le posate che erano stati bagnati dallo spumante. I nostri amici devo dire che sono stati comprensivi e misericordiosi e ci hanno poi invitato altre volte a casa loro.
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Credo che sia capitato a tutti di fare qualche danno a tavola, macchiando la tovaglia o rompendo un bicchiere. In questi casi una buona padrona di casa dovrebbe minimizzare l’accaduto, scherzandoci sopra. C’è la simpatica usanza di intingere il dito nello spumante che si è rovesciato e bagnarsi dietro l’orecchio, pare sia beneaugurale: non sono superstiziosa ma è un gesto che quanto meno aiuta a sdrammatizzare. In ogni caso, un atteggiamento di rimprovero verso l’ospite pasticcione è davvero poco elegante.
La tovaglia macchiata può essere lavata
Vi assicuro che, oltre ai danni che ho provocato io stessa, ho assistito a performance davvero epocali: bottiglie di vino rosso rovesciate, spezzatino con il suo abbondante sugo sparso con generosità, creme e salse che tingono allegramente le tovaglie di fiandra. E’ evidente che gli ospiti dovrebbero fare molta attenzione a come si comportano quando versano le pietanze nei loro piatti e versano il vino nei bicchieri, cercando di evitare i disastri, ma si sa che nella concitazione dell’allegra baldoria può capitare di commettere qualche leggerezza.
Non preoccupiamoci più di tanto, la tovaglia ha nel suo destino quello di essere macchiata: per questo prediligo quelle bianche che possono essere, in caso di necessità, smacchiate con detersivi aggressivi senza il timore di rovinarle. Oggi ci sono tanti prodotti che aiutano ad eliminare anche le macchie più ostinate e chi li ha inventati merita il Premio Nobel per la pace familiare.
Stare insieme è più importante
Per difendere la tovaglia dagli attacchi dell’ospite più maldestro, sono utilissimi i sottopiatti, che non sono soltanto belli e scenografici ma sono anche un bel baluardo contro le macchie. A me piacciono quelli colorati che sulla tovaglia bianca danno una bella nota allegra. Per una serata informale, scelgo quelli che ho comprato in Irlanda, con le immagini delle scogliere a picco sull’oceano. Ci sono anche i sottobicchieri con le stesse decorazioni. Molto utile anche il salvagoccia per la bottiglia di vino e il sottobottiglia.
Concludendo, ecco le regole auree:
- la padrona di casa nell’apparecchiare metterà in atto quei tanti piccoli accorgimenti per cercare di limitare il potenziale danno;
- gli ospiti ce la metteranno tutta per non causare (troppi) danni alla tovaglia;
- se un commensale macchia la tovaglia chiederà scusa, ma la padrona di casa prontamente ci scherzerà sopra.
Le tovaglie sono fatte per essere macchiate, lavate e riutilizzate. Anche in questo campo, chi è senza peccato scagli la prima pietra. Non c’è macchia sulla tovaglia che possa mettere in crisi una bella amicizia.
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