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Venezuela: profanati il Santissimo e una reliquia della beata Carmen Rendiles

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Ramón Antonio Pérez - pubblicato il 08/10/20
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Un nuovo atto di violenza contro i templi cattolici appena otto giorni dopo la profanazione del santuario di Coromoto a Caracas. Anche se non è stato sparso al suolo il Santissimo e non sono stati rubati oggetti di valore, sono state gettate al suolo le reliquie della beataSono trascorsi appena otto giorni e i delinquenti si sono nuovamente scagliati contro un altro tempio cattolico in Venezuela. L’atto più recente di sacrilegio e oltraggio è avvenuto il 3 ottobre nella parrocchia di San Raffaele Arcangelo di Palo Verde (Petare), appartenente all’arcidiocesi di Caracas.

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José Cohén

Secondo quanto ha reso noto il parroco del luogo, quella mattina due uomini sono entrati dal tetto del tempio e hanno aperto il tabernacolo per tirare fuori il Santissimo. Una reliquia della terza beata venezuelana, Madre Carmen Rendiles, è stata gettata a terra.

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Parroquia San Rafael Arcángel

Ancora una volta, colpisce il modo in cui hanno agito i malviventi. “Curiosamente”, anche se hanno provocato danni nel tempio, non hanno portato via oggetti di valore. Alcuni dettagli coincidono con quanto accaduto otto giorni fa nel santuario di Nostra Signora di Coromoto a Caracas.

In una situazione quasi identica, i malviventi sono entrati furtivamente per danneggiare le strutture, e anche se hanno profanato i luoghi in cui è custodito il Santissimo, non hanno agito direttamente contro il sacramento principale della Chiesa cattolica.

Padre Ronny Pérez, giovane parroco di quella comunità, ha confermato i fatti attraverso un messaggio vocale, spiegando che in base alle informazioni raccolte i fatti sono accaduti tra le 9.30 e le 11.00. Due uomini si sono nascosti nel giardino della parrocchia e hanno aspettato per entrare che il sacerdote uscisse a prendere alcuni sacchi di cibo che verranno distribuiti alle persone più bisognose della zona.

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Parroquia San Rafael Arcángel

“Sono entrati dal tetto, hanno rotto le tegole, hanno strappato la copertura e sono scesi fino all’altare, sostenendosi alle colonne”. Hanno rubato solo una lampada che illuminava direttamente l’altare, il sistema acustico e un MP3 che si usava per animare le celebrazioni. “Il resto è stato vandalismo. Hanno aperto tutto e rovistato nei cassetti, gettando a terra tutto quello che c’era dentro”.

Il parroco ha reso noto che è stata anche forzata la serratura della sagrestia in cui si custodivano i vasi sacri e altri oggetti propri delle cerimonie religiose. “Sono riusciti a prendere la chiave del tabernacolo e lo hanno aperto tirando fuori il Santissimo, forse per portare via i calici, che sono dorati, ma non lo hanno fatto”.

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Parroquia San Rafael Arcángel

La reliquia di Carmen Rendiles gettata a terra

Una delle immagini diffuse sulle reti sociali e che ha richiamato l’attenzione, curiosamente, non è quella del Santissimo – come sembra dalla fotografia pubblicata. Non si trattava infatti di ostie, ma di cotone del reliquiario della beata Carmen Rendiles, ha affermato il parroco.

“Anche la nostra reliquia della beata madre Carmen Rendiles è stata tirata fuori dal reliquiario e gettata a terra”; “hanno tirato tutto fuori. Hanno anche rotto dei contenitori per le offerte, ma non si sono portati via il denaro che vi era contenuto”.

“È stato un furto curioso perché non hanno portato via i microfoni che erano fuori, né il cablaggio o le custodie”, ha affermato. “Non hanno portato via i vasi sacri né gli oggetti di valore, forse perché il foro da cui sono entrati non era molto grande e dovevano ripassare dal tetto per poter uscire”.

“Grazie a Dio, anche se hanno aperto il tabernacolo non hanno spaso il Santissimo, e a quanto pare non hanno commesso altri atti sacrileghi come parte di quella profanazione”.

Il parroco ha anche reso noto che il 5 ottobre è stata presentata una denuncia al Corpo per le Indagini Scientifiche Penali e Criminali (CICPC), anche se il giorno stesso in cui si sono verificati i fatti si è presentata una commissione di Polisucre per raccogliere le prime prove. La visita del corpo di sicurezza è stata utile per sapere come procedono le indagini sul furto al campanile avvenuto all’alba di domenica 23 giugno 2019.

Atto di riparazione

Il giorno stesso degli atti vandalici, insieme a padre Miguel Vargas, animatore della zona giunto a esprimergli la propria solidarietà insieme ad altri sacerdoti, membri della comunità, gruppi di apostolato e congregazioni religiose, padre Pérez ha affermato che è stata realizzata “una preghiera di riparazione per introdurre nuovamente il Santissimo nel tabernacolo”.

“Domenica 4 ottobre abbiamo celebrato una Messa di riparazione e un’adorazione per la profanazione subita”, ha aggiunto, indicando che per nove giorni di seguito (Novena di riparazione) si porterà avanti l’adorazione del Santissimo per chiedere perdono a Dio per questo sacrilegio. Padre Pérez, ordinato sacerdote a Caracas il 23 luglio 2016, trasmette ogni giorno la Messa attraverso le reti sociali della parrocchia.

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