Mi hanno chiesto se sono felice e sui fallimenti, sulla paura, sui rancori e l’inquietudine ha vinto questa consapevolezza: sì, sono felice perché sto donando la mia vita.Di Pietro e Filomena
Chiedimi se sono felice
Così, a bruciapelo. Una domanda apparentemente innocua.
Pietro e Filomena, voi siete felici?
Qualche mese fa eravamo in Sicilia con trenta coppie di sposi. Abbiamo avuto l’onore di guidare il ritiro spirituale della Parrocchia “Natività del Signore” di Catania.
Il perdono in famiglia, un’impresa ardua
Il tema che abbiamo proposto alle coppie partecipanti è stato quello del Perdono in Famiglia. Un tema tanto delicato quanto spinoso. Tutti sappiamo quanto i piccoli rancori abbiano il potere di sgretolare pian piano le relazioni matrimoniali. Pietruzze nelle scarpe che fanno inciampare gli sposi. E’ stato un percorso in cui tutti i presenti si sono lasciati mettere in discussione…per aprire nuovi spiragli di comprensione, di accoglienza, di Perdono da chiedere e da ricevere.
Dalla catechesi alle domande
Ed è così che una coppia può risollevarsi. Dopo aver proposto una nostra catechesi sul tema, c’è stato il giro di domande.
Ad un certo punto una persona tra i presenti ci chiede: “Voi siete felici?”
Come dicevamo questa è una domanda che mette sempre un po’ in crisi. Già.
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E voi, siete felici?
Sono felice?
Partono i pensieri e i ricordi. La memoria dei miei fallimenti offusca quella dei miei successi. La freddezza della ragione, poi, animata dai rancori sta li a spaccare il capello e a mettere sulla bilancia tutti quegli errori del nostro sposo o della nostra sposa e mi suggerisce tanti buoni motivi per cui non dovrei essere felice.
Sono felice?
Valuto nel giro di pochi istanti tutte quelle cose che non vanno nella mia esistenza e tutto il male che ho fatto qua e là…forse non sono in diritto di essere felice.
Sono felice?
Guardo negli occhi alcune persone presenti e mi dico: forse se dico di essere felice alcuni se ne sentiranno feriti poiché dicono di non esserlo.
Sono felice?
…nel giro di pochi attimi rispondo “sì”.
“Sì, sono felice.” La voce mi esce quasi strozzata dall’emozione, dalla paura, dal timore, dall’avere paura io stesso di star dicendo una menzogna.
Sono felice?
Sì…nonostante i miei giudizi negativi su me stesso, sulla mia sposa, su tutto il mondo che va a rotoli io dico e riconosco di essere felice.
Sì. Sono felice.
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Cosa rende possibile essere felici?
Sono felice non perché le cose mi vadano benissimo; non perché il mio coniuge sia un santo o tanto meno perché io sia un santo; non sono felice perché i miei desideri sono tutti appagati…
Sono felice perché in fondo al mio cuore so che sto facendo l’unica cosa che renda felice una persona: donarsi.
Sto cercando di donare la mia vita a Dio attraverso il mio matrimonio con tutti i suoi fallimenti, con tutte le mie fatiche e i miei peccati: io sono qui.
Legati all’albero Maestro
Come su di una barca sto in mezzo alle tempeste di tutti i giorni e mi tengo legato all’albero Maestro…mi tengo legato a Cristo e come Ulisse in mezzo alle sirene non mi butterò in mare non perché sono forte io, ma perché è forte Colui a cui io voglio stare legato.
Grazie alla Forza di Cristo sono qui. E sono felice. Sono felice di essere qui a donare la mia vita anche a chi mi ferisce perché Cristo ha fatto lo stesso.
Ora giriamo a te la domanda: sei felice?
Buona riflessione.
Sono felice di donare la mia vita a chi mi ferisce, come ha fatto Cristo
QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DAL BLOG SPOSI E SPOSE DI CRISTO