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Vaticano, Becciu non è più cardinale: ecco quali diritti perde

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Angelo Becciu.

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 29/09/20
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Titolo, stipendio, casa: cambia la vita del Porporato, indagato per peculato. Intanto si pensa ad inviare una lettera alle diocesi in cui si spiega l’uso dei fondi dell’Obolo di San Pietro

Il cardinale Angelo Becciu, indagato per peculato e che ha rimesso le proprie dimissioni nelle mani del Papa rinunciando ai diritti legati al cardinalato, continuerà ad essere chiamato Eminenza ma il titolo è probabilmente l’unica cosa che gli resterà come porporato, come spiega all’Adnkronos (26 settembre) don Davide Cito, docente di Diritto canonico alla Pontificia Università della Santa Croce.

Niente stipendio ma resta l’appartamento

«Il cardinale Becciu – dice il canonista – non dovrebbe più avere lo stipendio da cardinale (si aggira intorno ai 5 mila euro rispetto al vescovo che ne guadagna tremila, anche se con Bergoglio gli stipendi di prelati e dipendenti sono stati sottoposti a spending review) ma da vescovo e sulla macchina non dovrebbe più comparire la dicitura corpo diplomatico, prerogativa dei cardinali, ma CV».

L’appartamento, come ha spiegato lo stesso cardinale Becciu, gli resterà: «Il Papa ha detto di rimanere per il tanto bene che ho fatto».

Niente Conclave, né cerimonie ufficiali

Becciu, scrive AdnKronos, non potrà partecipare al Conclave per l’elezione del Papa, né a cerimonie ufficiali come i Concistori. E se un domani il cardinale dovesse essere riabilitato e le accuse rivelarsi infondate «il Papa – spiega don Cito – dovrebbe chiedere scusa e restituire a Becciu i diritti di cardinale».



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Msgr. Angelo Becciu speaks during the via Crucis for women cruci

© Antoine Mekary/ALETEIA
Mons. Giovanni Angelo Becciu, sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato e Delegato Speciale del Sovrano Ordine Militare di Malta. Ha viaggiato con Papa Francesco per il mondo. Il suo ultimo viaggio apostolico è stato quello a Ginevra. Durante il volo, il Pontefice ha invitato i giornalisti a salutare Becciu, che ora sarà prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, ruolo che comporterà altri viaggi.

Come funziona l’Obolo

Intanto, La Stampa (28 settembre) rivela che il Vaticano vuole rassicurare vescovi e diocesi sui fondi dell’Obolo di San Pietro, al centro dell’inchiesta che vede il cardinale Becciu, già Sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato (in sostanza il numero tre del Vaticano, dopo Papa e Segretario di Stato), indagato per peculato.

Molti prelati guardano con timore ai contraccolpi economici delle operazioni spericolate con l’Obolo di San Pietro, che stanno danneggiando la credibilità e l’immagine dell’amministrazione finanziaria ecclesiastica, minando la fiducia dei fedeli. L’Obolo si aggira negli ultimi anni sui 50 milioni di euro, ma le offerte sono in costante diminuzione. Ora si teme un ulteriore calo. Così, mentre si avvicina la giornata della colletta, spostata dal 29 giugno al 4 ottobre a causa del Covid, in Segreteria di Stato si sta valutando la possibilità di inviare un messaggio incoraggiante alle diocesi.


Le dôme de la Basilique Saint-Pierre, au Vatican.
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La lettera visionata da La Stampa

Nella bozza visionata da La Stampa si ricorda che «l’Obolo ha una duplice finalità: il sostegno della missione universale del Successore di S. Pietro, il quale, allo scopo, si avvale di un complesso di organismi che prendono il nome di Curia romana e di oltre cento Rappresentanze Pontificie sparse in tutto il mondo; il sostegno alle opere di carità del Papa in favore dei più bisognosi».

Poi si riconosce che «attualmente l’Obolo è impiegato in prevalenza per il sostegno delle strutture centrali della Chiesa, attraverso le quali il Papa governa la Chiesa universale». Tuttavia sarebbe «in corso un processo di studio per individuare modalità che permettano di ridurre questa prevalenza in funzione dell’aumento dell’uso destinato allo scopo caritativo». E le due finalità «non sono certo tradite se parte della colletta viene investita eticamente».

 

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