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Se lo facciamo arrabbiare, Dio ci perdonerà sempre?

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 25/09/20
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Si possono conciliare il concetto di “ira” e “misericordia” del Signore? Un teologo spiega perchè è possibile farlo

Come conciliare il concetto di “ira” del Signore con il primo e fondamentale suo attributo di “misericordioso e compassionevole”?

Un lettore si è rivolto recentemente a Famiglia Cristiana (24 settembre). Il settimanale,  attraverso il teologo Giuseppe Pulcinelli, ha chiarito che non c’è nessun contrasto tra l’ira e la misericordia di Dio.

«Nella Bibbia greca – spiega Pulcinelli – il termine “ira” (orgé) la maggior parte delle volte rende l’ ebraico ’ ap, che di per sé significa “naso”, ed è un’ immagine per la collera che si manifesta come uno sbuffare furioso dalle narici».

FULMINI; RAGAZZA; SPIAGGA

Shutterstock

Incompatibilità con il male

Applicata a Dio, «essa è espressione antropomorfica, presente già nell’Antico Testamento (cfr. Es 32,10-11; Mi 7,9; Sof 1,15; Sal 85,4-6), da intendersi non come irascibilità caratteriale, ma in senso teologico: indica la totale incompatibilità di Dio con il male e la sua netta riprovazione verso ogni empietà e ingiustizia».

“Dio ha misericordia del peccatore”

Per esempio, evidenzia il teologo, «in Rm 1,18 non si dice che l’ ira di Dio si rivela sugli uomini, bensì “su ogni empietà e ogni ingiustizia” di quegli uomini. Quindi l’ ira di Dio è rivolta all’empietà e non verso “quegli uomini” che la commettono, non è perciò un’ira verso i peccatori, bensì verso il peccato, verso il male che danneggia l’uomo: in fondo essa è una componente della sua giustizia salvifica. Dio condanna il peccato, ma ha misericordia del peccatore».

La gioia di un peccatore – ar

@John Steven Fernandez

La spiegazione di Papa Francesco

Papa Francesco, in un’omelia, aveva spiegato il rapporto tra ira e misericordia di Dio, in questi termini:

Non si è eterni non si può pensare di fare quel che si vuole, confidando nella misericordia infinita di Dio.

Non essere così temerario, così azzardato da credere che tu te la caverai. “Ah, me la sono cavata fino a adesso, me la caverò…”. No. Te la sei cavata, sì, ma adesso non sai… Non dire: “La compassione di Dio è grande, mi perdonerà i molti peccati”, e così io vado avanti facendo quello che voglio. Non dire così. E il consiglio ultimo di questo padre, di questo “nonno”: “Non aspettare a convertirti al Signore”, non aspettare a convertirti, a cambiare vita, a perfezionare la tua vita, a togliere da te quell’erba cattiva, tutti ne abbiamo, toglierla… “Non aspettare a convertirti al Signore e non rimandare di giorno in giorno perché improvvisa scoppierà l’ira del Signore” (Aleteia, 28 febbraio 2020).

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