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La tua fede favorisce l’incontro degli altri con Gesù o lo impedisce?

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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 22/09/20
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Solo quando l’ascolto della parola di Dio diventa talmente tanto profondo da portare frutto, allora ciò significa che si è operato un cambiamento che ci ha trasformato da semplice folla a discepoli. E così non si è più di impedimento ma si diventa ponte.In quel tempo, andarono da Gesù la madre e i suoi fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla.
Gli fecero sapere: «Tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e desiderano vederti».
Ma egli rispose loro: «Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica». (Lc 8,18-21)

Nella breve pagina del Vangelo di oggi è condensato un grande messaggio che non possiamo lasciare a una lettura superficiale della semplice descrizione della scena evangelica. La fama di Gesù è cresciuta fino al punto che la folla fa da muro: “Un giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla”. È sempre grande il rischio di essere talmente tanto entusiasti di Cristo da impedire l’incontro degli altri con Lui. Alcune modalità di fede sono talmente tanto fomentate da divenire impedimento a una giusta e buona testimonianza di Dio che renda possibile l’incontro degli altri. Dovremmo sempre interrogarci se il nostro modo di essere accanto a Lui favorisce l’incontro degli altri o lo impedisce. Sta di fatto che il Vangelo di oggi ci parla di un impedimento, e tra gli esclusi ci sono proprio Maria e la famiglia di Gesù. Ma è proprio Gesù che usa questa situazione per capovolgere questo impedimento a favore della Sua predicazione: “Gli fu annunziato: «Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti». Ma egli rispose: «Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica»”. Nessuno può arrogarsi diritti su Gesù a partire da legami, cognomi, privilegi, posizioni sociali, relazionali perché l’unica cosa che ci mette in rapporto con Lui è l’ascolto della parola che diventa messa in pratica. In questo senso nessuno può mai veramente escludere Maria da Gesù perché nessuno più di Lei ha ascoltato e messo in pratica. Anzi è proprio lei che viene additata implicitamente come “ascoltatrice e fattrice”. Maria ci mostra l’ascolto che diventa carne, concretezza, fatto. E ognuno di noi può dire di essere davvero di Cristo solo se fa altrettanto. Solo quando l’ascolto diventa talmente tanto profondo da portare frutto allora ciò significa che si è operato un cambiamento che ci ha trasformato da semplice folla a discepoli. E così non si è più di impedimento ma si diventa ponte.
Luca 8,19-21
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