Il loro di Romeo Cox e di papà Philip documentato sui social. Una bella storia di coraggio, creatività, tenacia. E la prova che le cose piccole, le nostre apparenti inezie come “quest’estate si va dalla nonna” nascondono una natura epica!Sono già abbastanza vintage da ricordarmi la visione, parziale e parecchio vintage già allora sia chiaro!, del film Dagli Appennini alle Ande, girato da Folco Quilici nel 1959 e ispirato al romanzo Cuore, del De Amicis.
Una storia che sembra d’altri tempi ma è perfetta per oggi
La storia che ci ha raggiunti via social in questi giorni non può non ricordarci quella vicenda romanzata; e per la portata dell’impresa e per il movente degli affetti, in entrambi un legame costretto alla distanza è causa di una lunga traversata. La storia del piccolo Marco Castaldi alla ricerca della cara mammina di là dell’Atlantico, emigrata in Argentina, assume subito toni patetici e sentimentali; questa di Romeo Cox che è certamente notevole e commovente per fortuna non ha per niente quel timbro (ci risulterebbe cacofonico!); potremmo definirla, questa, una ispiring story. E di sicuro non potremmo escludere che sia nata già anche con questo intento. Per lo meno nei confronti dello stesso protagonista: quanto avrà imparato da questa avventura un bambino di quinta elementare?
Romeo Cox ha percorso quasi tremila chilometri a piedi per raggiungere la nonna paterna
Romeo ha 10 anni; vive a Palermo ma è per metà di sangue inglese. Sull’Isola Fedele ha la sua nonna, che non vede da diversi mesi. C’era in programma di andarla a trovare durante l’estate, ma si sa che il Covid e la sua diffusione hanno rimescolato le carte un po’ a tutti e fatto saltare non solo eventi internazionali, campionati, incontri e solenni celebrazioni religiose, ma anche cose minute come “a giugno si va a Londra a salutare Grandma, ok?”
Insospettabili imprese: per la torta della nonna e il suo abbraccio, quasi un pellegrinaggio
Se un vantaggio questa situazione l’ha portato è quello di mostrare che le cose minime sono grandi. Che le nostre inezie, invece, sono epos. Tutta questione di volume: del volume nel quale vengano rilegate, del volume al quale vengono raccontate e lette.
Ben 2.800 chilometri percorsi a piedi, da Palermo a Londra: tutto per rivedere l’amata nonna nei difficili tempi di pandemia. È la storia di Romeo Cox, un bambino di 10 anni italo-inglese. Nato a Londra, il piccolo si è trasferito con la famiglia in Sicilia da qualche anno e, prima dell’estate, aveva deciso di trascorrere le vacanze nella capitale inglese, per far visita alla nonna paterna. (Huffington post)
Non si può salire in aereo? Va bene, Romeo, ci pensa papà. Anzi, dovrai pensarci soprattutto tu; gambe in spalla e cuore acceso.
Il padre del ragazzino, Philip, è un documentarista; è stato lui a decidere e pianificare l’impresa, ma potremmo dire che il carburante ce lo ha messo tutto Romeo. Sono partiti il 18 giugno da Palermo, si sono arrampicati su su per la penisola (pensando a me bambina mi è tornata in mente questa buffa convinzione: che l’Italia fosse in salita, da sud a nord) e un passo alla volta (meno qualche tratto percorso con mezzi di locomozione -verificare) sono arrivati sulle sponde del Tamigi.
Hanno documentato tutto attraverso i social network, ecco la pagina Facebook di questa impresa:
https://www.facebook.com/RomeosBigJourney/posts/152825943145654
L’educazione si fa anche camminando
Quanta educazione ci può essere dentro un viaggio come questo? Resistenza, tenacia, chiarezza del proprio obiettivo, desiderio di raggiungere la meta e di trovare ristoro, capacità di sopportazione della fatica in vista di un premio e di un bene superiore. Una specie di pellegrinaggio che si ritrova per giunta scritto nel suo nome Romeo; similitudine che è aumentata dal fatto che padre e figlio hanno attraversato la via Francigena tra Italia, Svizzera e Francia, quel fascio di strade, le romee !, che conducevano dall’Europa Occidentale a Roma e da lì alla Terra Santa. E quanta bellezza avrà sperimentato questo ragazzino attraversando a piedi le nostre terre? Capita anche nei dintorni più immediati di scoprire scorci meravigliosi, invisibili dal finestrino dell’auto. A volte conviene muoversi a passo d’uomo e guardare a sguardo di bambino.
Il grande viaggio di Romeo è diventato anche occasione per fare del bene: all’impresa (e alle pagine social) è associata una raccolta fondi a favore dei bambini rifugiati.
C’è un’ultima prova che Romeo deve saper affrontare: ulteriore attesa. E forse è ancora più difficile attendere qualcuno quando gli si è tanto prossimi. Eppure, ligio alle disposizioni di quarantena imposte dal governo britannico, questo volenteroso nipote aspetterà che passino i 13 giorni per poter abbracciare la sua granny. Nel frattempo, in qualità di nonna, lei non poteva che raggiungerlo con del…cibo! ( e una tenera lettera)