La benefattrice è Alessandra Rosalia Micheli, vedova, senza figli, scomparsa nel novembre del 2018 all’età di 94 anni. Ha vissuto nelle province di Brescia e Cremona, con una fede profonda e autentica
Un milione 50 mila euro. A tanto ammonta l’eredità che una donna lombarda ha lasciato alle sue parrocchia. Il Corriere della Sera – edizione Milano (21 settembre), racconta la sua storia:
Quando il notaio ha letto il testamento gli ho chiesto se, per cortesia, poteva ripetere la cifra. Erano proprio 300 mila euro…». E davanti al notaio, a don Domenico Amidani, parroco di Orzinuovi (Brescia), è quasi mancato il fiato, mentre a don Giambattista Piacentini, lui parroco di Castelleone (Cremona), il lascito di 450 mila euro ha fatto tirare «un bel sospiro di sollievo», insieme agli altri 300 mila euro donati alla casa di riposo Brunenghi, di cui è consigliere.
E nella quale Alessandra Rosalia Micheli, vedova, senza figli, scomparsa nel novembre del 2018 all’età di 94 anni, ha trascorso gli ultimi anni di una vita dedicata al marito, al prossimo e a una fede profonda.
Non si è mai dimenticata di Orzinuovi, il paese in cui è nata e cresciuta prima di sposare Paolo Stringhini Ciboldi, con il quale si è poi trasferita a Castelleone, in provincia di Cremona. E così, prima di morire, nel suo testamento, Alessandra Micheli ha lasciato l’eredità milionaria alle due comunità.
Il decesso della benefattrice risale a poco meno di due anni fa ma le pratiche testamentarie, e l’effettivo trasferimento dei lasciti ai soggetti indicati dalla defunta, si sono conclusi recentemente (La Provincia di Cremona, 20 settembre).
L’azienda ereditata dal marito
Alessandra era nata nel 1924, ottava dopo sette sorelle, a Genivolta (Cr), dove i genitori, entrambi orceani, si erano trasferiti. Poco dopo la famiglia tornò nel paese bresciano d’origine, nella grande casa nella cascina Sospiri, dove il papà scomparve improvvisamente quando Alessandra aveva solo 17 anni. Iscritta nel 1942 all’Università Cà Foscari di Venezia, dovette abbandonare gli studi l’anno dopo a causa del bombardamento del ponte tra Mestre e Venezia e la conseguente difficoltà di collegamento.
Raggiunse allora due sorelle appena sposate a Castelleone, dove conobbe Paolo Stringhini Ciboldi, che divenne suo marito. Alla morte del congiunto, nel 1982, Alessandra ne continuò l’attività gestendo l’azienda agricola, ma dedicandosi contemporaneamente anche a opere solidali e prendendosi cura dell’unico fratello maschio, celibe, che era rimasto a Orzinuovi. La vedova lo prese a vivere con sé, fino alla vecchiaia, fino a quando entrambi, nel 2017, entrarono nella casa di riposo di Castelleone dove si spensero l’anno dopo a pochi mesi distanza (Brescia Oggi, 17 settembre).
Come saranno spesi i 300mila euro a Orzinuovi
Le ceneri di Alessandra Micheli sono state collocate nel cimitero di Orzinuovi, e la sua eredità è arrivata come una benedizione per le opere parrocchiali della città.
«Dei 300 mila euro ricevuti la curia ha prelevato il 15%, pari a 45 mila euro, e 48.500 euro sono stati spesi per l’illuminazione della parrocchiale, della sacrestia e del Carnerio – calcola il parroco don Domenico Amidani – Della cospicua donazione restano così disponibili circa 196.500 euro che pensiamo di impegnare per il futuro restauro dell’oratorio».
Come saranno spesi i 750mila euro a Castelleone
Nel paese adottivo di Alessandra, Castelleone, il parroco don Giambattista Piacentini spiega che «il denaro è arrivato a dicembre del 2019. Un bell’aiuto: 200 mila euro alla parrocchia, 50 mila all’istituto paritario Canossa, 50 mila destinati ai nostri missionari impegnati nelle terre più povere del pianeta, 150 mila a favore del santuario della Madonna della Misericordia», luogo di culto e devozione che la famiglia Stringhini Ciboldi-Micheli sentiva particolarmente caro. Infine, 300 mila euro sono stati destinati alla casa di riposo Brunenghi.
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