Parla l’ex accusatore del processo di Norimberga Ben Ferencz In un’intervista con l’ultimo accusatore dei nazisti al processo di Norimberga, il 97enne Ben Ferencz, Leslie Stahl di Sixty Minutes gli ha posto una domanda che va al cuore dell’Olocausto: come hanno potuto delle persone comuni commettere un male così straordinario?
“Ha incontrato molte persone che hanno perpetrato crimini di guerra che a suo avviso in altre circostanze sarebbero stati cittadini normali?”, gli ha chiesto la Stahl.
Ferencz è stato il principale accusatore per l’Esercito statunitense al processo alle Einsatztruppen, uno dei 12 processi per crimini di guerra che hanno avuto luogo a Norimberga (Germania) dopo la fine della II Guerra Mondiale. Ferencz ha aiutato a provare la colpa di un gruppo di ufficiali delle SS tedesche accusati di aver partecipato agli squadroni della morte che hanno ucciso a colpi di armi da fuoco oltre un milione di uomini, donne e bambini nelle loro città e nei loro villaggi in Europa orientale.
Ferencz ha risposto che perfino gli uomini che hanno commesso queste terribili atrocità erano normali e ordinari:
“La mia risposta è ‘Certo’. Se non fosse stato per la guerra, questi uomini non sarebbero mai diventati degli assassini. Erano uomini che sapevano citare Goethe, che amavano Wagner, che erano gentili”, ha affermato.
Quando la Stahl gli ha chiesto “Cosa trasforma un uomo in una bestia selvaggia di quel tipo?”, Ferencz ha condiviso le sue idee profonde, basate sugli anni in cui ha guardato in faccia il male peggiore che l’uomo possa infliggere all’uomo.
Benjamin Ferencz: “Non è un selvaggio. È un essere umano intelligente e patriottico”.
Lesley Stahl: “Ma quando compie un omicidio è un selvaggio”.
Benjamin Ferencz: “No. È un essere umano patriottico che nella sua testa agisce nell’interesse del suo Paese”.
Lesley Stahl: “Lei non pensa che per quell’atto diventi un selvaggio?”
Benjamin Ferencz: “Crede che l’uomo che ha gettato la bomba nucleare su Hiroshima fosse un selvaggio? Ora le dirò qualcosa di molto profondo, che ho imparato dopo molti anni. La guerra trasforma in assassini quelli che altrimenti sarebbero uomini degni. Tutte le guerre, e tutti gli uomini”.