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Davvero c’è una santità “mainstream”?

SANTI VIP
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Martha, Mary and Me - pubblicato il 07/09/20
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Avete presente quelle frasi che più di altre amiamo citare e anche usare come scudo, a volte, per il nostro quieto vivere? Ebbene anche dietro il troppo malinteso imperativo “Ama e fa ciò che vuoi” o “La vita è un dono, vivila!” c’è la stessa strada stretta, ma possibile per tutti, che si chiama cammino di santità.Quanto ci sta bene quella frase di Madre Teresa di Calcutta sotto la foto delle vacanze a Santorini. Com’è che era? “La vita è un dono, vivila”? Ma vuoi mettere quanto ci aveva capito Sant’Agostino quando diceva “ama e fa ciò che vuoi”? Questo sì che significa essere moderni, non giudicare nessuno e “love is love” impallidisce. Quasi quasi la metto come descrizione sul profilo Whatsapp. Che dire di una massima a caso di un San Francesco qualunque, che al prete che mi ha fatto dare l’offerta per sposarmi in chiesa farebbe proprio bene?


saint augustine,
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Certo, se lo dicono pure loro: i Santi!

E poi, più sono grandi e famosi, santi VIP insomma, più le frasi sono pungenti, emozionanti, perfette per un post dal like facile sui social anche quando, forse, Madre Teresa, con il suo inno alla vita, non intendeva propriamente “goditelo tutto il sabato sera”, “sballati finché ci sei”, “del doman non v’è certezza”…ah no, questa forse era di qualcun altro!

Ma questo è il bello e il brutto della popolarità e neanche i Santi sfuggono.

In fondo, poi, meglio una frase di un Santo anche se a caso o fuori dal suo contesto che una di Fedez: tutta acqua santa che scorre, insomma! Però poi, il rischio di sentirci a posto, di ancorarci ancora di più alle nostre convinzioni mettendo come giustifica quella frase sradicata dal suo contesto, fa più danni di qualche citazione davvero insensata e con qualche parolaccia: il rischio del “vedi, lo dicono pure i Santi!” è dietro l’angolo.



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Perché oggi, se la santità va ancora di moda, non è certo quella vecchio stile, flagello e grotta sulle montagne. A noi, me per prima, piace la santità facile, take away, da tavola calda, quella che con due frasette ben dette e che magari strappano un’emozione, me la posso già cavare. Mica ho tempo di andarmeli a leggere tutti gli scritti di San Francesco o dedicare la pausa pranzo a capire il contesto storico o scoprire il perché Lui, a quella Chiesa, restò sempre sottomesso, nonostante tutto. Troppo faticoso, troppo scomodo soprattutto.

Meglio andare dritti al sodo, inseguire gli insegnamenti che mi danno emozione, mica quelli difficili e scomodi, che se però arrivo a scoprire che Madre Teresa amava così tanto la vita da fare un discorso pieno di bellezza e coraggio contro la pratica dell’aborto proprio mentre riceveva il Nobel per la pace, quello magari non lo condivido nelle stories che di sicuro perdo centocinquanta amici. Meglio non scandalizzare nessuno e poi non so neanche se su questo punto sono proprio d’accordo.

Ecco, oggi la santità è diventata come tutto il resto: relativa. La possiamo raggiungere tutti, basta fare del nostro meglio e le cose in coscienza, magari non dimenticando la preghiera la sera, ma senza troppa fatica, senza dare troppo nell’occhio, raccogliendo consensi facili: degli altri poi, mica di Dio.

Invece, se andassimo a fondo di questi Santi così mainstream, senza fermarci alle frasi ad effetto che leggiamo nei biglietti di auguri, scopriremo che dietro a quelle parole che sembrano andare bene per tutti, che suonano buone e accondiscendenti e sembrano aprire ad ogni comportamento o parere, c’è invece una grande scelta. O bianco, o nero: no, non va sempre tutto bene. Non per essere Santi, almeno. La santità è un cammino a cui ognuno è chiamato, nessuno escluso, ma non possiamo prendere solo quello che ci piace e ci ha commosso. Anzi: la santità è proprio un viaggio in quelle cose scomode che non riusciamo a capire, in quelle domande di senso che richiedono tempo, fede e l’accettazione che non abbiamo tutte le risposte. Anche loro, i grandi santi, lo sapevano. Anche loro hanno spesso dubitato, si sono sentiti soli, si sono arrabbiati con Dio, ma non hanno mai smesso la loro ricerca, non hanno mai dubitato che quel Dio fosse lì, anche quando sembrava non curarsi di loro o quando non riuscivano a capirlo. Chi cerca la verità, cerca Dio, anche se non lo sa (eccola lì, una bella frase mainstream da diecimila like di Santa Teresa Benedetta della Croce): non cerchiamo la santità pronta su Google, perché non è solo una bella frasetta. I santi che sono arrivati lontano ci guidano coi loro scritti, con le loro scoperte, ci facilitano il lavoro prendendoci per mano spesso, ma siamo noi a doverci mettere in cammino senza cercare scorciatoie, senza prendere solo quello che ci piace perché la santità è prima di tutto scomoda, ma quando vedi la vetta, è anche bellissima. Proprio come una di quelle poesie di Madre Teresa che ci affascinano tanto perché scritte da qualcuno ha incontrato l’eterno, già su questa terra.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA MARTHA MARY AND ME

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