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Cinderella, Nicolas e i loro figli: da famiglia d’affido a vera famiglia

Festa d'accoglienza per Clara in casa Lucas.

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Mathilde De Robien - pubblicato il 07/09/20
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Genitori di otto figli, Cinderella e Nicolas Lucas hanno appena ottenuto l’affido di Clara, 11 anni, fino ad ora affidata ai servizi sociali per l’infanzia. Una storia toccante, in cui poche settimane di vacanza fuori porta prendono alla fine un retrogusto di eternità…

«Dichiaro Clara svincolata dall’Assistenza Sociale per l’Infanzia e la affido al signor e alla signora Lucas a titolo di terzi degni di fiducia». Questa frase, pronunciata da un giudice di Pas-de-Calais il 28 agosto scorso, risuona ancora nelle orecchie di Cinderella e di suo marito Nicolas. Felice esito di una avventura famigliare avviata dai mesi del lockdown. Una tappa toccante, che altri giudicheranno sconcertante, nella trepidante vita di questa numerosa famiglia angevina. Cinderella e Nicolas Lucas, entrambi 37enni e sposati da quindici anni, sono i felici genitori di otto figli che vanno dai 15 anni ai 9 mesi: Paul-Hugo, Ombeline, Hortense, Baptiste, Léopold, Louis-Alexandre, Philippine e Pierre-Édouard. Di professione psicologa, lei e commercialista lui. Tutta la tribù è votata a grandi avventure in bicicletta e animata da profonda fede.


FATHER AND CHILDREN
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Da famiglia di affido a “terzi degni di fiducia”

Clara la conoscono bene. Dal 2017 Cinderella e Nicolas sono famiglia affidataria durante le vacanze scolastiche, grazie al Secours Catholique. Clara è stata affidata loro per la prima volta nel luglio 2017, quando aveva 8 anni ed era domiciliata in una comunità. «Molto rapidamente, Clara è giunta a sconvolgerci, a stravolgerci», ha detto Cinderella ad Aleteia:

I nostri figli scoprivano che l’infanzia non è la stessa cosa per tutti. Clara è tornata più volte da noi: per Ognissanti, per Natale… e gli “arrivederci” diventavano sempre più duri, per lei come per noi. Rapidamente, i nostri figli ci hanno chiesto: «E se accogliessimo Clara per sempre?».



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Cinderella et Nicolas

@Lucas
Cinderella e Nicolas

All’inizio di luglio, dopo mesi di lockdown particolarmente difficili, Clara arriva a casa Lucas con le sue valigie per le vacanze estive: «Io voglio restare tutta la vita qui, per sempre», afferma dall’alto dei suoi 11 anni. Da parte di Cinderella e Nicolas, al contrario, la quarantena ha rinsaldato i legami e «decuplicato la loro forza e potenza famigliare». È il momento del discernimento. Commossi dal libro di Clotilde Noël Risquer l’infini (Rischiare l’infinito, N.d.T.), scoprono il loro profondo desiderio di amare e la loro voglia di lasciarsi andare. In particolare li ha segnati un passaggio:

Se non arriviamo ad abbandonare le nostre paure per andare avanti, non potremo vivere in pienezza quel che è previsto per noi. Bisogna mollare la presa, fare un passo dopo l’altro, per scoprire dolcemente il paesaggio che ci è offerto.

Alcuni parenti li mettono a parte della loro apprensione, della loro paura, e chiedono: «Avete una via di fuga se la situazione si rivela troppo difficile?». Cinderella e Nicolas rispondono:

Se scegliamo di accogliere un bambino nella nostra famiglia, lo accogliamo così com’è e non ci prepariamo una via di fuga!

Del resto – fa osservare Cinderella – i canadesi non dicono “correre il rischio”, ma “correre la fortuna”. «Ecco, va bene per noi».

Dopo un fitto carteggio, l’udienza del 28 agosto li ha designati “terzi degni di fiducia”. La sera stessa, tre giorni prima del rientro a scuola, tornano a casa con Clara. Cinderella racconta:

È stato un po’ come quando sono nati i nostri figli. A parte che stavolta c’ero soltanto io a congratularmi con Nicolas. E i nostri figli hanno esultato come per le nascite dei loro fratellini e sorelline.

La gioiosa tribù aveva anche redatto un piccolo discorso per l’arrivo di questa “sorellina grande”: «La tua lettera al giudice cambia la nostra vita: grazie».


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«Una vera pepita nelle nostre vite»

Clara ci guida sul cammino dell’amore, della differenza, della fragilità e della vulnerabilità. È una figliola spezzata dalla vita, con la sua storia e quel che lei è. Ci dà molto, è una vera pepita nelle nostre vite. Ci invita a un’attenzione sempre maggiore, a dolcezza e affetto in famiglia! Con la sua semplice presenza, ci invita a seguire Cristo: «Ogni volta che avrete l’avrete fatto a uno di questi miei fratelli più piccoli, l’avrete fatto a me» (Mt 25,40).



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[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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