Il sacerdote e mistico francese fece un incontro casuale di cui vi riportiamo la testimonianza. Accanto a quell’uomo sconosciuto c’era il suo angelo custodeUn mattino di buona ora, una delle sue parrocchiane venne a trovare il celebre padre Jean Edouard Lamy (morto nel 1931 in concetto di santità) al presbiterio di San Luciano. Suo marito sta male. Precauzionalmente, ella preferisce chiedere al sacerdote i sacramenti prima che lo stato di salute di suo marito si aggravi ulteriormente.
Padre Lamy promette di passare nella mattinata a visitare il malato. Per non spaventarlo, egli non portò gli oli santi e finse di essere venuto a salutarlo per caso.
La richiesta della estrema unzione
Il curato, d’altronde, constata subito che l’uomo non è affatto imbrogliato da questa pia astuzia. Da se stesso egli chiede l’estrema unzione al sacerdote. Padre Lamy riparte verso la chiesa a prendere la stola e gli oli santi per amministrare il sacramento degli infermi. Un’ora dopo, egli è di ritorno. Sale la scala. Non pensa a contare i piani.
Arriva davanti ad una di queste porte di abitazioni popolari che si rassomigliano tutte, con la pittura bordeaux ed il loro bottone di rame. Essa è leggermente accostata. Come convenuto, prima di andare a fare spesa, la moglie ha lasciato socchiuso.
Un uomo che non aveva mai visto
Padre Lamy spinge il battente. Questi interni sono come quelle porte palizzate: esse si confondono a forza di rassomigliarsi. Non è che arrivato nella stanza che il curato realizza il suo errore: egli si è sbagliato sia di piano che e di appartamento!
Ma là, nel letto, vi è un uomo, coricato, e certamente molto più malato del suo vicino di sotto che precedentemente gli ha chiesto i sacramenti… Padre Lamy non l’ha mai incontrato. Ma che importa! Questo morente sconosciuto si mette a piangere vedendolo. Da una settimana che è in fin di vita e che si sente venir meno, egli supplica sua moglie di chiamare un sacerdote; e, dopo una settimana, questa miscredente arrabbiata rifiuta. Egli ha vissuto senza religione, può ben morire senza religione! Nessuna debolezza e bambinata all’ultimo secondo della sua vita! Solamente, lui non voleva sotto alcun pretesto partire da questa terra senza i sacramenti.
Il vecchio ateo si mette a pregare
E’ una cosa da far ridere i liberi pensatori quando si scoppia di salute. Ne è un’altra ostinarsi in quel ruolo quando vi sentite già bollire le pentole infernali… Allora, il vecchio ateo si è messo a pregare il suo angelo custode che a catechismo da bambino gli insegnarono ad invocare in tutte le situazioni difficili. La risposta dell’angelo non ritarda: la sua megera miscredente è uscita dimenticando di chiudere la porta, ed il buon curato si è sbagliato di piano. Anche questa volta gli angeli sono intervenuti.
Leggi anche:
Le visite provvidenziali degli angeli custodi ai Padri del deserto
Leggi anche:
Un monaco benedettino: l’angelo custode mi fece confessare un giovane prima di morire
Leggi anche:
La gentilezza degli angeli custodi: 3 episodi accaduti a santi famosi
Leggi anche:
La città di Venezia, per non essere sommersa, si è affidata a un potente arcangelo