Un abbraccio e un messaggio d’amore alle persone più care. Così si è congedata Malak Lassiri, una delle due sorelline morte a Massa dopo che un albero aveva abbattuto la tenda dove dormiva
«Non respiro, ti voglio bene». Sono queste le ultime parole pronunciate dalla 14enne Malak prima di spirare tra le braccia del padre Hicham, dopo che un pioppo si era abbattuto, a causa di una tempesta improvvisa, sulla tenda in cui dormiva con la sorellina Jannat nel camping di Marina di Massa, in Toscana (TgCom, 1 settembre)
“Ci ha svegliato il vento”
«Ci ha svegliato il rumore del vento. Un boato – è il racconto che Hicham Lassiri, 43 anni, padre delle due sorelle torinesi di origini marocchine morte mentre erano in vacanza, fa a La Stampa (1 settembre). – Dopo pochi secondi è caduto l’albero. Jannat, la piccolina, non la vedevo».
“Non posso. Vi voglio bene”
«Mi sono avvicinato a Malak che aveva un taglio sulla fronte e – ricorda l’uomo – mi diceva: ‘Papà non riesco a respirare, non ce la faccio’. Io le ho risposto: ‘Non mi lasciare, ti prego, non mi lasciare’. Lei mi ha guardato e ha risposto: ‘Non posso. Vi voglio bene’. Queste sono state le sue ultime parole. Poi è svenuta e non si è più svegliata».
“Due angeli addormentati”
«Malak in arabo significa angelo e Jannat paradiso – osserva Hicham – Ho visto stamattina (1 settembre ndr) le mie due figlie sdraiate sul lettino dell’obitorio una accanto all’altra: sembravano due angeli addormentati. Io lo so, andranno sicuramente in paradiso. Ma intanto spero che qui sulla terra sia fatta giustizia, perché quell’albero non doveva cadere addosso a loro. Era tutto marcio e doveva essere tagliato prima. Io non voglio».
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