Monsignor Napolioni tende la mano dopo l’oltraggio. “Chiunque tu sia…”. Intanto si accredita l’ipotesi di un rito satanico
Il dubbio dei riti satanici dietro l’oltraggio alla statua del Cristo, abbattuta nella notte tra giovedi e venerdì scorso, sul lungo Po “Europa” a Cremona. Una scritta su una busta abbandonata accanto alla scultura in legno buttata a terra, fa pensare anche a questa pista, anche se risulta difficile individuare gli autori del gesto, non essendoci telecamere.
Un episodio che ha turbato molte persone (la scultura era appena stata posata e benedetta, il giorno di ferragosto) (Cremona Oggi, 3 settembre).
La lettera di Napolioni
Eppure il vescovo Monsignor Antonio Napolioni, ha deciso di scrivere una lettere aperta agli autori del gesto, annunciandogli il perdono di Dio, nonostante la gravità dell’atto che hanno commesso.
Ecco il testo della lettera.
Lui ha dato la vita per te.
E io prego per te.
Chiunque tu sia:
arrabbiato, ignorante,
deluso, sbandato,
ubriaco, spavaldo, come impazzito…
sei comunque mio fratello.
Sei figlio di Dio,
e non di quel nemico, col cui nome hai firmato.
Quello non può generarti,
perché non ama la vita,
perché non vive d’amore.
Il Padre invece ti amerà sempre.
Per questo Suo Figlio Gesù non lascia quella croce,
calpestata più volte nella storia umana,
da essa stessa redenta, salvata.
Suo Figlio Gesù,
che vive anche in te,
ti perdona e ti abbraccia,
se glielo permetti.
Questa è la vera libertà
che ti rifà degno
della stima di tutti,
anche di quelli che oggi hai offeso
e sfidato
nella loro fedeltà al Cristo
sempre misericordioso.
Io prego per te,
e ti aspetto,
se vorrai,
per un abbraccio di pace.
+Antonio, vescovo
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