Lo sostiene il Segretario di Stato Parolin nel volume: “Papa Francesco. Benedetto XVI Papa emerito. Una sola Chiesa”
L’attuale Papa e il Papa emerito? Mai stati in conflitto. I loro pontificati sono in totale continuità. Lo sostiene il cardinale Pietro Parolin nella prefazione del libro edito da Rizzoli (pagine 272, euro 18) “Papa Francesco. Benedetto XVI Papa emerito. Una sola Chiesa”.
«Nel caso di Benedetto XVI e Papa Francesco, la naturale continuità del magistero papale ha un tratto unico – premette il Segretario di Stato – la presenza di un Papa emerito in preghiera accanto al suo successore».
Nei rari interventi pubblici di questi anni, il Papa emerito «non ha mai mancato di sottolineare la peculiarità, lo “stile” del ministero di Papa Francesco: “La sua pratica pastorale” ha dichiarato in un’intervista concessa al gesuita belga Jacques Servais “si esprime proprio nel fatto che egli ci parla continuamente della misericordia di Dio. È la misericordia quello che ci muove verso Dio, mentre la giustizia ci spaventa al suo cospetto. A mio parere – evidenzia Parolin – ciò mette in risalto che sotto la patina della sicurezza di sé e della propria giustizia l’uomo di oggi nasconde una profonda conoscenza delle sue ferite e della sua indegnità di fronte a Dio. Egli è in attesa della misericordia“».
“Comunanza di affetto”
Continuità del magistero e peculiarità dello stile pastorale, dunque; ma tra Benedetto e Francesco «esiste in primo luogo una viva comunanza d’affetto», sottolinea il segretario di Stato. Che cita a toccante cerimonia per il sessantacinquesimo anniversario dell’ordinazione sacerdotale di Benedetto XVI.
Papa Francesco si rivolge al suo predecessore e sottolinea che “proprio vivendo e testimoniando oggi in modo tanto intenso e luminoso quest’unica cosa veramente decisiva – avere lo sguardo e il cuore rivolto a Dio –. Lei, Santità, continua a servire la Chiesa, non smette di contribuire veramente con vigore e sapienza alla sua crescita; e lo fa da quel piccolo monastero Mater Ecclesiae in Vaticano che si rivela in tal modo essere tutt’altro che uno di quegli angolini dimenticati nei quali la cultura dello scarto di oggi tende a relegare le persone quando, con l’età, le loro forze vengono meno. È tutto il contrario. E questo permetta che lo dica con forza il Suo Successore che ha scelto di chiamarsi Francesco!”.
San Damiano e la Porziuncola
Il cammino spirituale di san Francesco, ,sosteneva Papa Francesco, sempre durante quella cerimonia «iniziò a San Damiano, ma il vero luogo amato, il cuore pulsante dell’Ordine, lì dove lo fondò e dove infine rese la sua vita a Dio fu la Porziuncola, la “piccola porzione”, l’angolino presso la Madre della Chiesa; presso Maria che, per la sua fede così salda e per il suo vivere così interamente dell’amore e nell’amore con il Signore, tutte le generazioni chiameranno beata. Così, la Provvidenza ha voluto che Lei, caro Confratello, giungesse in un luogo per così dire propriamente “francescano”, dal quale promana una tranquillità, una pace, una forza, una fiducia, una maturità, una fede, una dedizione e una fedeltà che mi fanno tanto bene e danno tanta forza a me e a tutta la Chiesa. E mi permetto anche di dire che da Lei viene un sano e gioioso senso dell’umorismo».
“La Sua Bontà mi colpisce”
La risposta del Papa emerito a Francesco è una straordinaria manifestazione di tenerezza: «La Sua bontà, dal primo momento dell’elezione, in ogni momento della mia vita qui, mi colpisce, mi porta realmente, interiormente. Più che nei Giardini Vaticani, con la loro bellezza, la Sua bontà è il luogo dove abito: mi sento protetto».
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