La crisi demografica combinata con la catastrofe della pandemia. Ma i nostri bambini possono, devono nascere! Abbiamo la nostra libertà da esercitare.
I 435 mila nati del 2019 e i 428 mila ipotizzati per il 2020, alle condizioni pre Covid-19, scenderebbero a circa 426 mila nel bilancio finale del corrente anno, per poi ridursi a 396 mila, nel caso più sfavorevole, in quello del 2021. (Istat – Scenari sugli effetti demografici di covid-19: il fronte della natalità).
Nei giorni scorsi l’Istat (inizio luglio 2020, NdR), l’istituto di statistica italiano, ha rilasciato un documento che paventa per l’anno in corso un ulteriore drastico calo delle nascite, dovuto agli effetti del COVID.
Già non eravamo messi benissimo; ora, facendo una serie di considerazioni sulla incertezza del futuro causata dal virus e sugli effetti del crollo dell’economia che sta seguendo a ruota, questi esperti stimano che il numero di nuovi nati crollerà ulteriormente, di un decimo se andrà secondo gli scenari peggiori. Sapendo che già nascevano meno della metà dei bambini necessari a fare rimanere invariata la popolazione, sembra che presto le aule scolastiche troppo affollate potrebbero essere un ricordo. Un bel ricordo. Quanti bimbi mancati.
Io degli statistici mi fido ben poco. Si basano sui precedenti, ma la situazione qui non ha precedenti. Le coppie potrebbero avere approfittato della convivenza forzata per ritrovare quei momenti di intimità spesso sacrificati al lavoro e allo stress. D’altra parte, come molte coppie sanno, il migliore anticoncezionale è la costante presenza di altri familiari, tipo bambini a casa da scuola, in una stessa abitazione. Non c’è sesso più sicuro di quello che non viene fatto.
Quali che siano le conseguenze di virus, quarantena e crisi, le vedremo tra qualche mese. La realtà sa parlare molto chiaramente, basta ascoltarla.
Leggi anche:
Arriva l’inverno (demografico), previste gelate senza precedenti su tutta la penisola
Non ascoltare la realtà è, però, una caratteristica degli esseri umani. La libertà è spesso la libertà di essere stupidi; ignorare ciò che ci dice quanto ci circonda per privilegiare la propria idea rientra in questa categoria. Basta guardare i nostri governanti: invece di essere terrorizzati dalla prospettiva di un paese non solo in declino demografico, ma che sta precipitando sempre più rapidamente verso la distruzione, preferiscono privilegiare mode idiote e giochi di potere.
A comandare c’è gente che odia la famiglia, che vede il bambino concepito come un oggetto da rimuovere se appena infastidisce, con meno ostacoli possibile; che privilegia ogni tipo di rapporto infecondo e che perseguita chi osa dire che solo un uomo e una donna possono concepire un bambino, che sono la migliore garanzia di allevarlo con amore, molto di più se sono in rapporto stabile e indissolubile. Anche se sono la scienza e l’evidenza a dimostrarlo, l’affermarlo pubblicamente potrebbe essere presto reato; e ditemi voi se persone che dirottano energie e fondi verso ciò che è con assoluta sicurezza infecondo non rientra in pieno nel discorso di poco fa.
A meno che, invece di trattarsi di stupidità, non rientri tutto in un consapevole piano. Che potrà anche sembrarci assurdo e autolesionistico, ma forse per qualcuno o qualcosa rappresenta un astuto calcolo sul futuro. Qualcuno o qualcosa che considera gli esseri umani come bestie degne di estinzione, o burattini. Ma, certo, persone, entità così non esistono, e i media mondiali e certi politici e certi movimenti sono concordi nello scoraggiare nascite e famiglia per pura coincidenza, per identità di vedute.
Come accennavo all’inizio, la realtà è ostinata.
Se le persone saranno scoraggiate dal fare figli, incoraggiate a seguire stili di vita che ostacolino il crearsi una famiglia, stimolate all’egoismo e all’occasionalità dei rapporti, quelli che seguiranno questa strada andranno estinti nel giro di un paio di generazioni. Rimarranno gli altri; quelli per i quali un figlio è benedizione e non maledizione, e amare significa qualcosa di più profondo e duraturo che non soddisfare un desiderio immediato.
Si chiama sopravvivenza del più adatto; passeranno anni, certamente decenni, forse secoli, ma ‘ciò che è’ preverrà sull’idea errata di ‘ciò che dovrebbe essere’. Per noi probabilmente sarà tardi. Ma, nel frattempo, qualcosa possiamo fare per affrettare quel momento.
Non è vero che siamo obbligati a non fare figli. E’ la nostra libertà che è messa alla prova. Essere liberi vuol dire non esser schiavi di paure e circostanze. Una nuova vita è sempre un di più, mai un di meno.
E poi smettiamola di stare zitti, per paura o indifferenza, quando qualcuno propaganda una cultura di morte e prova a farci tacere. Diciamolo loro in faccia: sei nemico di quanto è umano, guarda cos’è vero, cos’è bene, cambia. Potrebbe non essere tardi.
Qualcuno di quei bimbi mancati potrebbe nascere, e potrebbe essere lui a fare la differenza del nostro futuro.
Leggi anche:
Ogni totalitarismo vuole il controllo sulle origini della vita: il sesso e la famiglia