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Basta seguire i comandamenti per essere felici?

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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 17/08/20
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No. E lo sa bene anche il tale del Vangelo di oggi: “Il giovane gli disse: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?»”. Ecco che cosa ti manca: una decisione che valga tutta la tua vita, un rischio che dica passione vera.In quel tempo, un tale si avvicinò e gli disse: «Maestro, che cosa devo fare di buono per ottenere la vita eterna?». Gli rispose: «Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti». Gli chiese: «Quali?».

Gesù rispose: «Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso». Il giovane gli disse: «Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?».
Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!».

Udita questa parola, il giovane se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze. (Mt 19,16-22)

Cosa bisogna “fare” di buono per “ottenere” la vita eterna. È questo che domanda un accorato giovane a Gesù nella pagina del Vangelo di oggi. Fare e ottenere però sono un’accoppiata di verbi molto pericolosi. Nascondono in sé la menzogna che basta applicare delle regole o una tecnica per ottenere un risultato. Ma ciò che davvero conta nella vita è solo il prodotto di regole e di tecniche? Si può insegnare a qualcuno ad essere felice così come si insegna una tecnica? L’amore è anch’esso una tecnica? Se tu poni la questione così, ha ragione Gesù a rispondere da manuale: “Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti. Ed egli chiese: «Quali?». Gesù rispose: «Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, onora il padre e la madre, ama il prossimo tuo come te stesso»”. Ma basta seguire davvero i comandamenti per rendersi conto che da soli non fanno nessuna felicità. E lo sa bene anche il tale del vangelo di oggi: “Il giovane gli disse: «Ho sempre osservato tutte queste cose; che mi manca ancora?»”. Appunto, questa è la vera domanda: che cosa manca? Non dovremmo mai trascurare le nostre mancanze. Invece di provare a riempirle con qualunque cosa dovremmo prenderle sul serio. È proprio ciò che più ci manca che ci indica la strada. La vita si ammala non quando sente una mancanza, ma quando non sente più nessuna mancanza. Si può capire e dialogare con Cristo solo partendo lealmente dalle nostre mancanze: “Gli disse Gesù: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi»”. Ecco che cosa ti manca: una decisione che valga tutta la tua vita, un rischio che dica passione vera. Ti manca una libertà che decida seriamente per che cosa vuoi vivere. È difficile essere felici quando si vuole solo tenere in ordine la propria vita. Non basta un ordine per essere felici, serve un motivo per cui la vita valga la pena, e questo motivo lo si trova quando si trova un motivo per cui daresti via tutto.

Matteo 19,16-22

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