Quando ero piccola san Rocco era una giornata attesissima. Ecco i miei ricordiQuando ero piccola, san Rocco era una giornata attesissima. Aveva anche una sfumatura di amarezza, perché era un po’ come la vetta di una stagione estiva che assaporavamo fino in fondo: dopo san Rocco, sembrava che l’estate iniziasse il suo declino. Gli alberi della montagna si tingevano di oro e di rosso mutando il volto del bosco a vista d’occhio, le giornate si facevano più corte, ci si avviava all’autunno. Apparivano nei negozi gli zaini per la scuola, i grembiulini… i compiti delle vacanze reclamavano la nostra attenzione, e qualche fungo spuntava nella zona ombreggiata del nostro giardino.
E tuttavia, san Rocco era un giorno speciale. Era uno dei numerosi santi patroni del paesino di montagna dove trascorrevamo il mese di agosto. Lo si festeggiava con una s. Messa celebrata nei giardini davanti alla stazione ferroviaria. Era una celebrazione piena di festa, di gioia e di cordialità, che culminava nella frazione di enormi pagnotte preparate dai panettieri del paese, e decorate dalla scritta “SAN ROCCO”, seguita dall’anno in corso.
Il pane veniva benedetto, e grandi pezzi profumatissimi ci venivano distribuiti. Il tutto era accompagnato dal sorriso infinitamente buono e cordiale del parroco, un anziano montanaro che è tra le persone più belle e vicine a Dio che abbia conosciuto.
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