La proposta del vescovo per assegnare alla cittadina laziale la “Civitas Mariae”, sull’onda di una devozione popolare molto sentita
Celebrata il 14 agosto, nonostante l’emergenza Covid-19, il sentito rito dell’incoronazione della Madonna dell’Assunta a Cassino.
I numerosi fedeli si sono radunati in piazza Corte, sul sagrato della concattedrale della Chiesa Madre, per presenziare all’evento presieduto dal vescovo Gerardo Antonazzo, alla presenza dei parroci della città, del sindaco di Cassino Enzo Salera, con il gonfalone, e delle altre autorità civili e militari (Radio Cassino Stereo, 14 agosto).
Il messaggio del Papa
Un evento molto sentito e partecipato perchè la devozione alla Madonna è molto avvertita in tutta la diocesi, come ha ricordato monsignor Antonazzo. Sono numerose le parrocchie affidate alla Vergine e i riti per omaggiarla, che si svolgono durante l’anno.
Anche Papa Francesco, in un messaggio letto dal vescovo, ha ringraziato i cassinati per la «fede e la devozione» e «desidera unirsi spiritualmente a tale momento di fede e di gioia ed esprime il suo apprezzamento per l’eloquente gesto di affidamento di tutta la cittadinanza alla celesta Patrona, quale ulteriore segno di affetto e riconoscenza» (Frosinone Today, 15 agosto).
La liberazione dalla peste
Eppure, all’evento, si è registrata un’assenza importante: quella dell’abate di Montecassino, Dom Donato Ogliari, nonostante i ripetuti inviti del vescovo, come scrive il Corriere della Sera (13 agosto).
Un’assenza che conferma i rapporti freddi tra i monaci dell’abbazia devoti al patrono San Benedetto e i parroci della diocesi, dopo che questi due mesi fa raccolsero le firme tra i fedeli per chiedere al sindaco di elevare Cassino a “Civitas Mariae” proprio in virtù del fatto che la devozione mariana collettiva è fortissima.
Insomma, sottolinea il Corriere, con quel provvedimento si riconosceva la “cittadinanza onoraria” alla Madonna per ringraziarla di aver protetto la città dal Covid, come aveva già fatto secondo la tradizione nel 1837, liberando Cassino dalla peste.
Provvedimento condiviso, poi il passo indietro
Un provvedimento che aveva trovato ampia condivisione tra i cittadini, ed era stato prima concesso e poi ritirato dal primo cittadino, a seguito di malumori sorti tra i monaci benedettini, che affidano Cassino alla protezione di Benedetto. Un passo indietro per svelenire il clima e ritrovare una unità davvero totale sulla figura e la devozione mariana.
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