L’intervento chirurgico ha avuto luogo presso l’Ospedale Bambino Gesú del VaticanoPapa Francesco ha battezzato le due gemelline centrafricano nate unite per la testa dopo che sono state separate con successo grazie a un complesso intervento chirurgico svoltosi presso l’ospedale pediatrico del Vaticano.
Il Pontefice ha voluto sostenere in questo modo gli sforzi della mamma, Ermine, che ha lasciato la Repubblica Centrafricana per dare una speranza alle figlie a Roma, e l’équipe medica dell’Ospedale Bambino Gesú, che ha realizzato un intervento lodato dalla comunità scientifica mondiale.
La notizia del Battesimo è stata confermata via Twitter da Antoinette Montaigne, politica centrafricana, ex Ministro delle Comunicazioni del suo Paese, impegnata oggi nell’Accademia per la Pace, che ha pubblicato una foto del sacramento, amministrato nella cappella della residenza Santa Marta, in cui il Papa appare con i paramenti liturgici.
Après leur séparation chirurgicale réussie à la pédiatrie du Vatican Bambino Jésus, le Pape a baptisé les jumelles Centrafricaines hier à Rome. pic.twitter.com/6v4Df7nzq4
— Antoinette MONTAIGNE (@Banzekaa) August 7, 2020
Nella foto si possono vedere, tra gli altri, Ermine e il dottor Carlo Marras, responsabile del reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale Bambino Gesù e dell’équipe medica incaricata dell’intervento sulle gemelline, Ervina e Prefina.
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Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Bambino Gesù, ha conosciuto le piccole nel luglio 2018, quando erano appena nate (il 29 giugno), durante una missione che ha realizzato a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, per seguire le opere di ampliamento di un centro pediatrico creato per volontà di Papa Francesco.
La Enoc non poteva abbandonare le gemelline alla loro sorte, perché scientificamente sarebbero morte prima di aver compiuto dieci anni.
“Quando una vita può essere salvata lo si deve fare. Non possiamo e non dobbiamo voltare lo sguardo dall’altra parte”, ha dichiarato nella conferenza stampa in cui è stato annunciato il buon esito dell’intervento di separazione, il 7 luglio.
In quell’occasione, la mamma delle piccole ha affermato che “Ervina e Prefina sono nate due volte. Se fossimo rimaste in Africa non so quale destino avrebbero avuto. Ora che sono separate e stanno bene vorrei che fossero battezzate da Papa Francesco, che si è sempre preso cura dei bambini di Bangui”.
La complessità dell’operazione ha richiesto un anno di preparazione, utilizzando le tecnologie più avanzate di simulazione chirurgica. Sono stati necessari tre interventi estremamente delicati. L’ultimo, quello della separazione definitiva, ha avuto luogo il 5 giugno ed è durato 18 ore, con la partecipazione di 30 persone tra medici e infermieri.
Dopo l’intervento, le bambine continuano ad essere assistite presso il reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale Bambino Gesù, in cui hanno la loro stanza con due lettini e sono accompagnate dalla mamma.
Annunciando il successo dell’operazione, il dottor Carlo Marras ha riconosciuto: “Era un obiettivo molto ambizioso, e abbiamo fatto di tutto per raggiungerlo, con passione, ottimismo e gioia. Condividendo ogni passaggio, studiando insieme ogni minimo dettaglio”.