Il giovane palermitano racconta il suo calvario scolastico fino al riscatto dopo tante umiliazioni. Antonio Butera, 33enne di Palermo, nel giorno della sua seconda laurea si definisce “orgogliosamente dislessico” per sottolineare la rivincita sulle sconfitte ed umiliazioni che ha dovuto sopportare nel corso di tutta la vita scolastica (Fanpage). Da sempre deriso e ridicolizzato in classe dai suoi compagni, incompreso dai professori che non hanno mai capito il suo disturbo, ha finalmente scoperto la dislessia all’età di 26 anni osservando bambini affetti dal suo stesso problema. Solo allora ha compreso di avere un deficit che spiegava le sue difficoltà e si è sottoposto a degli esami che hanno evidenziato le sue carenze di apprendimento in tutti e quattro i settori.
Infatti i Disturbi specifici dell’Apprendimento (DSA) vengono oggi considerati disturbi del neurosviluppo che riguardano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente, manifestandosi all’inizio della scolarizzazione. In base al tipo di difficoltà specifica che comportano i DSA si dividono in: dislessia, disturbo specifico della lettura, che si manifesta con una difficoltà nella decodifica del testo; disortografia, disturbo specifico della scrittura, che causa difficoltà nella competenza ortografica e fonografica; disgrafia, disturbo specifico della grafia, che si manifesta con difficoltà nell’abilità motoria della scrittura; discalculia, disturbo specifico dell’abilità di numero e di calcolo, che comporta difficoltà nel comprendere ed operare con i numeri. Nel nostro Paese la dislessia, termine usato in modo generico per indicare uno o più dei 4 deficit, è ancora poco conosciuta come dimostra purtroppo il caso di Antonio, anche se si stima che mediamente ci sia un alunno con un DSA per classe.
Sono stato preso in giro a causa della dislessia e mi sono chiuso in me stesso e ho avuto problemi psicologici
Il giovane palermitano racconta a Fanpage quello che ha dovuto sopportare specialmente negli anni delle scuole superiori durante i quali ha registrato due bocciature al terzo anno.
Nel mio trascorso – ha riferito Antonio – sono stato “bastonato” a scuola, se fosse stato per i miei vecchi professori io sarei stato un buono a nulla e non sarei riuscito ad arrivare a niente soprattutto perché il terzo anno delle superiori sia un anno a Palermo che nel mio paese ad Alcamo sono stato bocciato. Sono stato umiliato, sono stato preso in giro a causa della dislessia e io mi sono chiuso in me stesso e ho avuto problemi psicologici che mi hanno portato a prendere peso. Ma oggi posso dare un messaggio ai ragazzi che come me hanno vissuto le mie difficoltà dicendo di non mollare ed impegnarsi perché questo è stato il segreto per arrivare ai miei successi. (Ibidem)
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Mi ridicolizzavano
E continua come un fiume in piena:
Confondevo la destra con la sinistra, oppure leggevo un brano ed è come se quel brano, il giorno dopo, non l’avessi mai letto. Una delle frasi più pesanti che mi è stata detta in maniera per ridicolizzarmi è stata che, una volta quando mi arrivò un pagellino a scuola, un mio compagno di classe mi disse: “Non ti preoccupare perché la tua pagella è già in euro”, perché avevo voti bassi, anziché essere in lire. Poi la frase tipica che viene detta ad un soggetto dislessico è “il ragazzo è intelligente ma non si applica”, questo è il mood della mia vita scolastica. (Fanpage)
Le strategie per superare le difficoltà
Antonio ha dovuto mettere in atto delle strategie del tutto nuove per affrontare le sue difficoltà:
Facevo dei copiati scritti della materia e in più utilizzavo tanti evidenziatori di colore diverso e ripetevo e associavo ogni colore dell’evidenziatore a una particolare frase o elemento che mi doveva tornare utile per comprendere la materia. (Ibidem)
Il sogno di Antonio
Antonio si è laureato prima in Scienze Politiche ed ora in Legge: il suo sogno è diventare avvocato per difendere i diritti dei ragazzi dislessici.
Mi davano del fannullone, ma sono riuscito ad avere il mio riscatto. (Fanpage)
E così lucidamente conclude il suo racconto:
Noi ragazzi dislessici dobbiamo vivere con la consapevolezza di quello che siamo e avere la determinazione di quello che vogliamo essere malgrado le nostre difficoltà. (Ibidem)
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