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Che misure si dovrebbero prendere di fronte alla profanazione delle chiese?

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Vicente Jara - pubblicato il 29/07/20
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Guida per diocesi e parrocchieMolte diocesi del mondo e comunità religiose stanno attuando consistenti miglioramenti nel protocollo relativo a cosa fare di fronte al sacrilegio e alla profanazione dei loro ambienti sacri.

Ecco una serie di punti che non vogliono essere che un inizio o una continuazione per tutte loro, che li dovranno discutere, migliorare, sviluppare e applicare alle circostanze concrete relative a ogni luogo e ambito religioso.

1. Le chiese e gli altri ambienti sacri non devono essere luoghi in cui sia facile operare furti, vandalismo e profanazione, e men che meno sembrare di esserlo. Attenzione alle zone isolate e poco illuminate, agli accessi facili e nascosti alla vista. Bisogna ostacolare l’ingresso a porte, finestre e qualsiasi altra via d’accesso.

2. Non bisogna cadere mai nell’estremo contrario di trasformare in una quasi-fortezza i luoghi sacri o barricare ogni porta, anche se in ogni caso bisognerà distinguere le azioni più adeguate da intraprendere.

3. Mantenere un controllo adeguato delle chiavi di accesso e di chi le possiede.

4. Non dimenticare mai che anche se nel luogo sacro possono esserci a volte oggetti di grande valore storico o cultuale, la cosa più importante è il Corpo di Cristo nelle Forme Sacre. Il resto è del tutto secondario.

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P. Dufau

5. Si deve disporre di un piccolo rapporto o documento che tratti del livello di rischio del luogo e indichi quali oggetti sono preziosi o almeno quali possono suscitare l’avidità di ladri e profanatori. In questo contesto si inserisce anche l’inventario degli oggetti d’arte che già alcuni Paesi attraverso i loro Ministeri della Cultura o simili chiedono a ogni diocesi, Conferenza Episcopale e comunità religiosa. Questo rapporto deve determinare i punti più facili e più difficili di accesso al tempio o luogo sacro, conoscendo i punti deboli di ogni luogo. Un elenco di fotografie e dati generali di ciascun oggetto è molto utile in caso di furto e recupero.

6. In riferimento alla sicurezza dei beni artistici e storici di grande valore, non difficili da sottrarre, a volte e per via dell’alto significato dei pezzi bisogna riflettere sulle azioni migliori da intraprendere, compreso il trasferimento in un museo, tema spesso non semplice.

7. Attualmente esistono vari metodi di sicurezza. Ogni luogo stabilirà quelli che può assumere in ogni caso e situazione, dagli allarmi alle porte alle telecamere di sicurezza quasi impercettibili e ai sistemi di rilevazione di movimento e posizione. I sistemi invisibili perimetrali nel tabernacolo in cui il contatto inneschi una telcamera di vigilanza e un allarme sonoro (che verrà scollegato durante le celebrazioni) possono impedire in molte occasioni di attentare contro il Corpo di Cristo lì presente. Un sistema simile sarà adatto agli oggetti di particolare rilievo artistico, storico, religioso…

8. Sistemi di sicurezza più cari e avanzati come l’uso della protezione remota via televisione a circuito chiuso o la vigilanza privata sono casi più particolari in caso di luoghi di alto valore religioso, culturale o storico che ogni diocesi deve determinare in base alle sue capacità, anche se sono misure già sperimentate nella maggior parte dei luoghi.

9. Quando si verifica una profanazione o un sacrilegio, bisognerà innanzitutto fare attenzione a non alterare la scena del crimine, lasciando alle forze di sicurezza la possibilità di raccogliere tutti i dati senza alterazione delle prove. Saranno immediatamente avvisati gli ordinari del luogo – autorità e superiori dei templi o delle rispettive comunità religiose. Dovrà esistere un protocollo d’azione da seguire in modo scrupoloso. Si dovranno anche avvisare immediatamente le forze di sicurezza. Ciò implica il fatto di presentare la denuncia pertinente, con tutti i dettagli possibili, avvalendosi dei documenti e delle fotografie menzionati al punto 5. Senza denuncia, i responsabili della sicurezza statale non potranno agire, né si potrà procedere alla restituzione degli oggetti recuperati.

10. È fondamentale la descrizione dettagliata dei fatti in ogni diocesi e il controllo degli eventi, che si dovrà unificare a livello interdiocesano o nazionale, anche in collaborazione con le comunità religiose presenti nello stesso ambito geografico. Questo permetterà anche di sapere se esistono in zona gruppi di ladri e/o sette sataniche o simili, permettendo di conoscere e controllare meglio movimenti e fatti, anche in futuro.

11. Allo stesso modo, si dovranno informare dei fatti avvenuti gli altri incaricati dei templi e dei luoghi religiosi della zona, mettendoli in guardia nel caso in cui ci sia un gruppo in azione a livello locale.

12. Bisogna mantenere sempre un certo livello di vigilanza, senza cadere in paure infondate ma controllando anche atti minori che potrebbero sfociare in altri più gravi, e renderli noti alla Polizia e alle forze dell’ordine. È poi fondamentale curare l’attenzione pastorale nei confronti di chi compie questo tipo di atti aggressivi, di odio e risentimento, perché sono figli di Dio a cui dobbiamo dedicare la nostra preghiera e la nostra azione pastorale nella carità.

13. Non bisogna mai agire con segretezza di fronte alla comunità dei fedeli, ma compiere gli atti di riparazione, che servono ad approfondire la vita cristiana con una migliore disposizione e più reverenza nei confronti di Cristo, della Vergine Maria, dei santi e dei luoghi di culto, e promuovere la riconciliazione e il perdono verso le persone che hanno commesso questi atti sacrileghi.

14. In particolare, e per i casi in cui si tratta di una profanazione con il fine diretto di attentare contro il Corpo di Cristo, Gesù Eucaristia, da parte di gruppi satanici o para-satanici o di gruppi anti-ecclesiali di qualsiasi segno, la pastorale della chiesa o del luogo in cui si è verificato il fatto dovrà fare attenzione ad assistere queste persone, preziose per Dio, che Egli continua ad amare e aspetta di abbracciare con amore paterno. Le forze di Polizia e di sicurezza dello Stato, nel caso in cui trovino gli autori dei fatti, dovranno coordinarsi con i sacerdoti o i religiosi e contare sulla loro assistenza per portare meglio il perdono e l’aiuto di Cristo a queste persone.

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