separateurCreated with Sketch.

Perché la silhouette di Gesù sul tronco di un albero non è un miracolo

whatsappfacebooktwitter-xemailnative
Aleteia - pubblicato il 24/07/20
whatsappfacebooktwitter-xemailnative

Può essere inteso come un “segno”, ma non come un “miracolo”Alcuni operai dello Stato brasiliano del Mato Grosso do Sul stavano tagliando un salice durante i lavori di pavimentazione di un viale della città di Itaquiraí quando hanno trovato nel tronco di un albero un’immagine che per loro e per molta gente che l’ha vista ricorda la silhouette di Gesù.

Uno dei professionisti dell’équipe, Odimar Souza, ha portato il pezzo di tronco a casa e ha condiviso le fotografie sulle reti sociali, richiamando l’attenzione degli internauti e contribuendo alla diffusione dell’immagine.

Ma si tratta di un miracolo?

No. Tecnicamente non si può parlare di miracolo quando esistono spiegazioni scientifiche plausibili per un evento. È molto comune che gli elementi della natura presentino forme curiose e ispiratrici, ricordando anche delle persone. Può accadere con le nuvole, i fiori, la disposizione dei rami di un albero, i contorni di una montagna, le anse di un fiume fotografato dall’alto…

Mesi fa, di fatto, varie altre immagini si sono guadagnate un posto sulle reti sociali mostrando fiori, nuvole e raggi di sole che ricordavano Gesù, lo Spirito Santo, la Madonna e perfino un bambino in gestazione:

flor Maria

Reprodução internet
nuvem-cristo.jpg

Mónica Aramayo / Redes Sociais (Reprodução)
pareidolia nuvem pomba Jerusalém

Reprodução Internet
nuvem forma bebê

Laury Moussiere / Arquivo pessoal

Esiste un termine scientifico per definire il fenomeno mediante il quale disegni astratti danno l’impressione di forme reali: pareidolia (dal greco para-, simile a, e eidolon, immagine, figura). Vedendo determinate figure simili a immagini che già conosciamo, tendiamo ad associarle ai concetti rappresentati da quelle immagini: un bambino, una colomba, una figura… Molte persone cercano poi di interpretare quelle immagini naturali attribuendo loro un carattere soprannaturale.

Come si identifica un miracolo propriamente detto?

L’uso del termine “miracolo” è piuttosto popolare e comune di fronte a fenomeni che sembrano soprannaturali. In gran parte dei casi, l’uso di questo termine ha buone intenzioni, ma è precipitoso e sbagliato come termine tecnico.

I miracoli sono fenomeni scientificamente inspiegabili, che contraddicono le regole della natura per come le conosciamo. Il caso in questione, ad ogni modo, è perfettamente spiegabile dalla scienza.

Servono studi scientifici attenti e dettagliati perché un fenomeno possa essere ufficialmente dichiarato di carattere soprannaturale. La Chiesa cattolica segue criteri scientifici piuttosto rigidi per affermare un miracolo. I miracoli di guarigione, ad esempio, richiedono decenni prima di essere riconosciuti. I fatti devono essere studiati attentamente dai medici, analizzati dagli scienziati (nella maggior parte dei casi laici e perfino atei), esposti alle critiche pubbliche, e solo dopo aver realizzato tutti gli studi scientifici la Chiesa compie un’analisi teologica mediante il lavoro delle sue commissioni di esperti in Teologia.

Un segno, però, non ha bisogno di essere “miracoloso” per farci pensare!

Non è solo il soprannaturale che ci può colpire: la natura stessa, inclusa la nostra capacità naturale di ammirare il bello, ha molto da “dirci”, visto che il fascino della natura in sé ci rimanda già a una delle domande-chiave della filosofia e della scienza: qual è l’origine di tutto questo?

Anche un evento tranquillamente spiegabile con l’ordine naturale delle cose può innescare riflessioni importanti.

Il cristiano crede che Dio ci parli attraverso segni, naturali o soprannaturali, e che Egli lasci sempre alla libertà di coscienza la decisione finale su come interpretarli. Gli atei stessi, del resto, sottolineano che le tragedie sono una “prova” del fatto che Dio non esiste, appellandosi alla loro fiducia nell’inesistenza di Dio sulla base di segni passibili di interpretazioni personali (che scientificamente parlando non sono validi come prove).

Per chi crede che Dio non esista, tutto è e sarà sempre un puro caso e una mancanza di senso. Per chi crede in Dio e nel senso soprannaturale dell’esistenza, tutto è e sarà sempre un grande miracolo, testimoniato da un’abbondanza di segni pieni di senso.



Leggi anche:
Presunti “segni visti nel cielo” durante la pandemia

Top 10
See More