A qualche settimana dalla scadenza dell’accordo con il Vaticano, alcuni dicono che la vita per la Chiesa cattolica non è migliorataCon la scadenza di un “accordo provvisorio” tra la Repubblica Popolare Cinese e la Santa Sede a fine settembre, c’è stata un’ondata di resoconti sui media su come Pechino stia trattando i membri religiosi della sua società, in particolare i cattolici.
Mentre gli osservatori aspettano notizie per sapere se le due parti rinnoveranno l’accordo alla scadenza del 21 settembre, non tutto quello che è stato riferito ultimamente mostra dei miglioramenti per i cattolici che vivono sotto il Governo comunista.
Dettagli dell’accordo, che doveva guarire una spaccatura lunga decenni tra una Chiesa clandestina leale al Vaticano e una Chiesa cattolica “ufficiale” sponsorizzata dal Partito comunista, non sono mai stati resi pubblici. A quando si dice, offre un modo per far collaborare il Vaticano e Pechino nella nomina dei vescovi.
In un’analisi in tre parti sul South China Morning Post di Hong Kong, Mimi Lau ha però scritto che “sembra che l’accordo, che scadrà a settembre a meno che non venga esteso, abbia contribuito poco alla riconciliazione tra la Santa Sede e Pechino o a una maggiore libertà per i cattolici in Cina”.
AsiaNews ha intervistato vescovi, sacerdoti e laici in Cina su come sia cambiata la vita dalla firma dell’accordo. AsiaNews è pubblicato dal Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME), che ha una lunga storia di lavoro di missione in Cina e a Hong Kong. Questa settimana ha riferito che ora è obbligatorio mettere la bandiera cinese sugli edifici cristiani, come anche mostrare il ritratto del Presidente Xi Jinping. Una delle fonti dell’agenzia in Cina ha detto che alle persone al di sotto dei 18 anni si applica sistematicamente il divieto di andare a Messa e a catechismo, anche se questo viola la Costituzione cinese.
“Francesco”, un sacerdote della zona nord-orientale della Cina, ha testimoniato che le autorità spesso riuniscono i sacerdoti per “corsi di formazione, spingono i sacerdoti clandestini a unirsi all’Associazione Patriottica, li arrestano portandoli in luoghi segreti per far loro il lavaggio del cervello”. L’Associazione Patriottica Cattolica Cinese è stata istituita nel 1957 da cattolici leali al Partito Comunista Cinese come Chiesa controllata dal Governo senza legami con il Vaticano.
“Prima dell’accordo alcune parrocchie potevano ancora celebrare la Messa a casa dei fedeli”, ha affermato padre Francesco. “Con l’accordo, però, i luoghi temporanei di preghiera sono stati chiusi; i fedeli che ospitano le Messe vengono minacciati, arrestati e multati, e sono costretti a firmare un documento in cui promettono che non ospiteranno più sacerdoti. Con l’accordo, i vescovi della diocesi clandestina vengono arrestati illegalmente. La Chiesa clandestina e la sua fede stanno affrontando grandi difficoltà”.
“Teresa”, una laica della Cina sud-orientale, ha detto ad AsiaNews che negli ultimi due anni la sua diocesi ha affrontato una pressione crescente. “Dallo scorso anno la costruzione e l’uso di nuove chiese sono limitati, anche se le chiese erano state previamente autorizzate dalle autorità governative, con tutti i documenti necessari”, ha spiegato. “Ad esempio, alcune chiese sono bloccate a metà della costruzione, altre vengono chiuse non appena si terminano i lavori, ad altre hanno tagliato acqua ed elettricità per evitare che vengano usate”.
In alcuni luoghi, le persone di fede hanno dovuto scegliere tra le loro convinzioni e pratiche religiose e l’aiuto governativo. Bitter Winter, una rivista online sulla libertà religiosa e i diritti umani in Cina, ha riferito il 16 luglio che una città nella provincia di Shanxi ha ordinato che croci, simboli religiosi o immagini nelle case dei cristiani che stavano ricevendo sovvenzioni della previdenza sociale fossero sostituiti da ritratti di Mao e del Presidente Xi Jinping.
“Le famiglie religiose povere non possono ricevere denaro dallo Stato”, ha affermato una persona dicendo che gli è stato riferito da un funzionario. “Devono obbedire al Partito Comunista per via del denaro che ricevono”.
Bitter Winter, pubblicata dal Centro per gli Studi sulle Nuove Religioni di Torino ed edita dall’esperto di religioni Massimo Introvigne, sostiene di avere una rete di varie centinaia di corrispondenti in tutte le province cinesi, e riferisce uno sforzo biennale da parte del Governo per promuovere il secolarismo di fronte a un crescente interesse per la religione. In tutto il Paese sono state allestite delle Stazioni di Pratica Civile – molte delle quali in ex chiese – per instillare i valori di quello che è diventato noto come Pensiero Xi Jinping sul Socialismo con Caratteristiche Cinesi per una Nuova Era.