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Argentina: una comunità perdona l’assassino del suo parroco

PADRE OSCAR JUAREZ
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Esteban Pittaro - pubblicato il 21/07/20
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Commozione per la morte di Oscar Júarez, sacerdote da più di 40 anni, molto amato nel suo quartiere e figlio di un diacono permanente Padre Oscar Juárez, sacerdote dell’arcidiocesi argentina di Tucumán, è stato assassinato nella casa parrocchiale di San Martín de Porres, chiesa di cui era parroco da 14 anni. La brutalità del crimine ha provocato commozione nella provincia e in tutto il Paese. C’è un fermato per il crimine, sul cui movente si indaga ancora.

Padre Juárez aveva 67 anni ed era stato docente di vari sacerdoti, tra i quali l’arcivescovo di Tucumán, che lo ha ricordato come un uomo umile, generoso e servizievole. Una curiosità mostra la la fede della sua famiglia: suo padre era diacono permanente.

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Molto amato dai suoi confratelli sacerdoti, uno dei quali durante la Messa di esequie a porte chiuse a causa della pandemia lo ha definito un “fratello maggiore” mentre altri lo hanno ricordato per i suoi consigli e il sostegno che era sempre pronto a offrire, il presbitero è stato salutato con uguale devozione e amore da una grande folla, che si è gettata sulla macchina contenente i suoi resti all’uscita della parrocchia di Nostra Signora di Luján, comunità in cui aveva scoperto la vocazione sacerdotale e celebrato la sua prima Messa, e che era da sempre molto legata alla sua famiglia.

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“Sono certo che voglia farci pregare per chi ha perpetrato questa tremenda tragedia, e che voglia che in questo momento decidiamo nel cuore di ‘perdonarli come li ho perdonati io’. Sono certo che li abbia perdonati, e che lo abbia fatto davvero. Perché ha dovuto perdonare in modo serio, non più in confessionale. Perdonare di cuore quei fratelli che per noi, per la società, per il diritto, sono dei delinquenti”, ha affermato suo padre, Javier Suárez, rivolgendosi alla folla presente alle esequie.

Il corpo di padre Juárez è stato ritrovato da un’impiegata delle pulizie della parrocchia il 15 luglio. Sembra sia stato pugnalato, coperto con un lenzuolo. Una cintura gli copriva il volto, apparentemente segno del fatto che avevano provato a imbavagliarlo, secondo quanto ha detto la procuratrice ai mezzi di comunicazione. Le prime ipotesi diffuse dalla stampa locale parlavano di un furto, anche se le indagini non scartano alcuna ipotesi, compresa una vendetta.

Padre Juárez era sacerdote da più di 40 anni. Dopo l’ordinazione aveva studiato Diritto Canonico alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Oltre a lavorare come professore in seminario e a svolgere altre funzioni, era stato anche sacerdote di quattro comunità di Tucumán, che sulle reti sociali lo ricordano con centinaia di messaggi pieni di affetto e senza alcun odio o rancore nei confronti di chi lo ha ucciso, chiedendo solo giustizia.

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