L’eccesso di rumore provoca problemi di salute come ansia e disturbi del sonnoAh, il silenzio! Sembra che non esista, a volte fa paura, quasi come il buio, ma quando impariamo a goderlo arriva la pace, la tranquillità.
La pandemia e l’isolamento hanno fatto fermare molte città: gli aerei hanno smesso di volare, milioni di macchine di circolare e per la prima volta nella nostra vita abbiamo visto le città vuote. Molta gente è tornata ad ascoltare il canto degli uccelli, o il suono dei propri passi in una strada senza persone e senza traffico.
Perpetuare l’idea della vicinanza acustica alla natura è uno degli obiettivi di Gordon Hempton, ecologista acustico e sostenitore di un progetto per creare una rete mondiale di parchi urbani del silenzio. Il titolo del progetto in inglese è Quiet Parks International.
L’ecologista ricorda che ci siamo abituati a vivere circondati da rumori, contaminati acusticamente, e che questo influisce sulla nostra salute.
Per questo, chiede di recuperare il silenzio e di goderne. Hempton ha fatto il giro del mondo per cercare questi angoli di pace acustica, dagli Stati Uniti alla Spagna.
Se l’idea di creare una rete di parchi del silenzio sembra complicata, sappiate che ce n’è uno anche a Taiwan, il Parco Nazionale Yangmingshan. Per preservare la tranquillità, i visitatori possono parlare solo a voce bassa, come in una biblioteca.
In Europa, cinque parchi di Stoccolma sono già pronti a ricevere il certificato di “silenziosi”, Ulf Bohman, direttore esecutivo di Quiet Parks International, definisce l’idea di parco silenzioso ricordando che non si tratta di un silenzio totale, ma di “un parco con suoni naturali, in cui questi hanno la meglio sui suoni della città”. In sostanza, è come portare la campagna in città, e non solo con la vista grazie a erba, acqua o alberi, ma anche a livello uditivo.
Gli ecologisti del silenzio ricordano che tutti dovremmo avere accesso a luoghi che invitano alla quiete, esenti da suoni artificiali. Milioni di persone nel pianeta soffrono gli effetti della contaminazione acustica. Si calcola che l’eccesso di rumore possa provocare problemi cardiaci, disturbi del sonno, ansia e stress, e nei bambini problemi di sviluppo cognitivo.
Ecologists in Action ricorda che “la popolazione esposta a un livello di rumore al di sopra dei 65 decibel sviluppa a breve termine un indice di attacchi cardiaci del 20% superiore alla media”, in base a uno studio dell’Agenzia Federale Tedesca dell’Ambiente.
Secondo esperimenti condotti dal Centro francese per gli Studi Bioclimatici, “i bambini e gli anziani sono più sensibili ai rumori che turbano il loro sonno, anche se la reazione non è la stessa: mentre gli anziani sono più propensi a svegliarsi avendo il sonno leggero, entrambi i gruppi mostrano alterazioni vitali per via del rumore, pur dormendo: modifiche del battito cardiaco, vasocostrizione…”
Di fronte ai rumori e alle loro conseguenze, il movimento quiet segue i passi dei movimenti slow: slow tourism, slow food… e alla fine slow audio.