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La misteriosa datazione del Volto Santo di Lucca

SAN MARTINO
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Adriana Bello - pubblicato il 08/07/20
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Uno studio segnala che la scultura esposta attualmente non è una copia come si pensava, ma l’originaleUna delle attrazioni principali della città di Lucca è il crocifisso che si trova nella cattedrale di San Martino. Noto come Volto Santo, è alto più di due metri, è realizzato in legno di noce e ha la particolarità per la quale Cristo è sulla croce ma indossa la tunica.

Il motivo per il quale tante persone lo visitano e lo considerano un’icona del cristianesimo è tuttavia l’esistenza di una leggenda medievale che afferma che venne scolpito da Nicodemo, uno degli uomini che aiutò a tirar giù Gesù dalla croce e che ricevette il compito di realizzare una scultura che riproducesse fedelmente il volto del Messia.

Non essendo un artista esperto, però, un giorno si addormentò frustrato per il fatto di non poterne riprodurre i tratti. Quando si svegliò, vide che il volto era terminato in modo perfetto grazie a un intervento divino.

La storia ha attirato migliaia di visitatori da tutta l’Europa, e si è iniziato a realizzare delle repliche che i pellegrini potessero portare con sé come ricordo. La popolarità del Volto Santo era tale che perfino re Guglielmo II d’Inghilterra diceva “per il volto di Lucca” nel suo giuramento abituale, e Dante Alighieri l’ha menzionato nel suo Inferno.

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Joost Adriaanse | Shutterstock

A un certo punto si credette che la scultura originale fosse stata danneggiata o fosse andata perduta, e di fatto fino a pochi giorni fa si affermava che il crocifisso esposto in una delle cappelle della cattedrale fosse una replica del XII secolo.

Dopo alcuni studi al carbonio realizzati dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare in occasione del 950° anniversario della fondazione della cattedrale, però, si è verificato che in realtà è molto più antico, risalendo a un periodo compreso tra gli ultimi decenni dell’VIII secolo e l’inizio del IX, il che coinciderebbe con la data in cui l’opera originale sarebbe giunta in città secondo la tradizione popolare (si crede che il crocifisso sia stato nascosto in una grotta in Oriente per 700 anni per evitare la sua distruzione e che sia giunto in Italia nel 782 dopo essere stato imbarcato su una nave senza ciurma da un vescovo che lo aveva affidato alla Provvidenza perché arrivasse in un luogo in cui avrebbe potuto essere degnamente venerato).

SAN MARTINO

Federico Magonio – Shutterstock

Grazie a questa nuova scoperta, il Volto Santo diventa la scultura in legno nota più antica di tutta l’Europa ad essere praticamente intatta.

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