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Prevenire la pertosse del bambino con la vaccinazione in gravidanza

ENCEINTE; PREGNANT
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Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 07/07/20
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La vaccinazione in gravidanza rappresenta uno strumento fondamentale per la prevenzione: come promuoverla al meglio?di Alberto Eugenio Tozzi

IL PAZIENTE

In tema di salute siamo assetati di informazioni che possano essere facili da comprendere e che possano essere utili per migliorare la nostra salute. Ma chi non ha una preparazione da professionista si a da all’istinto, magari alla simpatia. Lo stile della comunicazione probabilmente conta almeno quanto la precisione dei contenuti.

IL MEDICO

Cerchiamo di trovare il modo migliore per informare il paziente, con lo stile più adatto per cercare di modificare i comportamenti e convertirli in azioni per migliorare la salute. Queste aspettative, in un mondo di dualismi, trovano difficilmente un’interpretazione unica. Servirebbe una guida per scegliere lo stile di comunicazione più efficace.

A proposito di vaccini: è importante smontare i falsi miti, le false notizie che, volenti o nolenti, ci sommergono attraverso ogni canale di comunicazione, soprattutto quelli digitali. Ma è anche importante trasmettere le cose positive delle vaccinazioni, la sicurezza sul futuro che esse garantiscono. Sarà più convincente una comunicazione che fa chiarezza sulle bufale che ci vengono somministrate da sedicenti scienziati oppure una comunicazione che ci parla dei poteri che la vaccinazione conferisce? Per decidere come comunicare per promuovere le vaccinazioni possiamo formulare delle ipotesi, ma ci vorrebbero le prove per dimostrarlo. Ecco, le prove si ottengono con gli studi scientifici. Mammainforma si prefigge di aiutarci anche in questo: non solo è un raccoglitore di informazioni per il futuro della salute, ma contiene una piattaforma per valutare l’efficacia di diversi stili di comunicazione per la vaccinazione, con l’aiuto delle mamme.
La strada del successo delle vaccinazioni è sempre difficile da percorrere.

Pensiamo alla pertosse. Una malattia grave per il lattante che prima del terzo mese di vita non può ricevere ancora la prima di alcune dosi di vaccino che lo proteggeranno poi a lungo. Eppure un modo per proteggere il lattante esiste ed è largamente utilizzato in molti Paesi: basta vaccinare la mamma durante l’ultima parte della gravidanza. Con questo semplice gesto, la madre trasmetterà una buona dose di anticorpi al nascituro e lo proteggerà durante i primi mesi di vita, quelli più rischiosi.
In Italia la vaccinazione contro la pertosse in gravidanza è prevista e raccomandata dal 2017, eppure pochissime donne sono vaccinate. Si vede bene dal numero di casi di pertosse nel lattante che sono ancora tanti, troppi, e che vengono ricoverati in ospedale. Ci sono molte ragioni per giustificare lo scarso ricorso alla vaccinazione in gravidanza, ma una parte è sicuramente dovuta alla scarsa percezione dell’utilità della vaccinazione o addirittura al timore degli effetti collaterali da parte delle donne che la vaccinazione dovrebbero ricevere.


PREGNANT
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Mammainforma: il trial sulla vaccinazione in gravidanza

Le donne che si iscrivono a Mammainforma hanno la possibilità di partecipare a uno studio del tutto nuovo: invece di studiare un farmaco si studia la comunicazione per la vaccinazione contro la pertosse in gravidanza. Le future mamme vengono invitate a partecipare allo studio subito prima del periodo ideale per la somministrazione della vaccinazione contro la pertosse. Una volta che la paziente accetta di partecipare, viene assegnata a caso a uno di due gruppi: un programma di comunicazione teso alla correzione delle false notizie sulla vaccinazione contro la pertosse in gravidanza, o un programma di comunicazione sull’investimento che la vaccinazione rappresenta.
Il programma di comunicazione è composto di sei video di breve durata che illustrano alcuni aspetti della vaccinazione. I video vengono inviati alle partecipanti attraverso la posta elettronica.
Al termine del programma la partecipante compilerà un questionario sull’intenzione ad eseguire la vaccinazione contro la pertosse.
Se la partecipante acconsentirà, verrà contattata subito dopo il parto per verificare se effettivamente è stata vaccinata. Lo studio ha lo scopo di misurare quanto questi approcci migliorano l’intenzione a vaccinarsi.
Partecipare a questo studio ha una duplice implicazione: le partecipanti potranno accedere a un programma di informazioni che non è accessibile al pubblico generale e che è specifico per la vaccinazione contro la pertosse in gravidanza; inoltre, i risultati di questo studio saranno utili per stabilire quale modalità sarà più adatta a promuovere questo importante atto per la salute al grande pubblico. Mammainforma è la prima piattaforma digitale per gli studi sulla comunicazione per la salute. Quello sulla vaccinazione contro la pertosse in gravidanza è solo uno dei numerosi studi che verranno effettuati attraverso di essa.

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