Può non sembrare intuitivo, ma ha le sue ricompenseCrescendo, mi è sempre stato insegnato ad essere indipendente. Essendo finanziariamente responsabile e non dipendendo da altre persone per risolvere i miei problemi sarei riuscita ad affrontare qualsiasi cosa mi fosse capitata nella vita – positiva o negativa. Ho lavorato sodo su questo, ma a volte mi chiedo se non ho avuto un po’ troppo successo nel mio tentativo di diventare indipendente.
Un evento recente della mia vita mi ha portato a chiedere un forte sostegno emotivo. Ero mortificata e delusa da me stessa, ma quando ho visto la risposta delle persone su cui contavo mi sono resa conto che chiedere aiuto non è umiliante, e dà agli altri la possibilità di sentirsi necessari.
Per me è stato un sollievo. Il mio atteggiamento testardo che mi portava a dire “Posso farcela da sola” mi impediva di fare meglio le cose. Accettando l’aiuto altrui il mio peso si è alleggerito, e questo mi ha dato la forza di andare avanti mantenendo un livello di indipendenza più ragionevole, oltre a far sì che chi mi è vicino sapesse che sono vulnerabile – non lo siamo forse tutti in qualche grado?
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Come la vera umiltà conduce a maggior fiducia in sé
Quando sento l’espressione del poeta ottocentesco John Donne per cui “Nessun uomo è un’isola”, ricordo che voglio far parte di qualcosa di molto più grande: avere fiducia nelle mie capacità apprezzando al contempo il fatto di appartenere a una comunità in cui ci si sostiene l’un l’altro. Se posso pregare Dio per ricevere il Suo aiuto e la Sua guida nei momenti di prova, a volte questo aiuto arriva sotto forma di un genitore amorevole, un fratello, un amico o un collega.
Insegnerò sicuramente ai miei figli ad essere indipendenti, ma instillerò in loro anche la virtù dell’umiltà e l’importanza del fatto di chiedere aiuto quando ne hanno bisogno. In questa vita siamo chiamati ad essere non solo indipendenti, ma anche interdipendenti, confidando gli uni negli altri.