“Chi non sa pregare vada per questi mari. Vedrà che presto si impara senza che nessuno lo abbia insegnato”Ho avuto l’opportunità di visitare la Juan Sebastián Elcano, la nave-scuola della Marina spagnola, lunga 113 metri e che richiede il lavoro di 197 uomini. Vederla uscire dal porto è uno spettacolo meraviglioso, che mi trasmette pace.
Le conversazioni che ho avuto nel corso della vita con marinai e amanti del mare mi permettono di affermare che navigare a vela è un’esperienza piena di insegnamenti e valori:
1 Cameratismo
Si imparano il valore del cameratismo e l’importanza di lavorare in gruppo.
2 Ordine
La vita a bordo richiede di seguire un orario e un protocollo concreti per ogni tipo di manovra.
3 Solidarietà
Esorta a sviluppare la solidarietà con gli altri naviganti.
4 Obbedienza
Richiede di praticare l’obbedienza a chi dirige l’imbarcazione.
5 Umiltà
Offre grandi lezioni di umiltà: il mare è imprevedibile e sfugge al nostro controllo.
6 Conoscenza di sé
Aiuta a conoscersi perché si dispone di molti momenti di solitudine, in cui si è lontani dalla famiglia.
7 Legame con la natura
Spinge a contemplare la bellezza e l’immensità del Creato.
Permette di godere della forza del vento e di respirare aria pura.
8 Pregare
A volta l’esperienza più profonda che dà il mare è quella spirituale, per varie ragioni: in primo luogo perché la contemplazione della natura aiuta a mettersi in contatto con Dio, e poi perché, come mi diceva poco fa un marinaio, il fatto che “la vita in mare è più ordinata che sulla terra” dà l’opportunità di dedicare del tempo a esplorare ciò che c’è dentro al proprio cuore.
Le dure esperienze del mare, quando si deve navigare controvento, fanno poi pensare a quello che ripetono sempre i marinai: “Chi non sa pregare vada per questi mari. Vedrà che presto si impara senza che nessuno lo abbia insegnato”.