La devozione implica una preghiera di consacrazione, e, cosa più importante, una supplica per vivere una vita virtuosa uniti a Gesù CristoLa devozione al Sacro Cuore di Gesù è antica, e trova la sua ispirazione in vari passi della Bibbia. Una devozione più concentrata è stata promossa da Santa Margherita Maria Alacoque nel XVII secolo, includendo una “consacrazione” specifica.
La consacrazione promossa dalla santa era intesa a unire i fedeli cristiani in modo più stretto a Gesù, guardando all’esempio di San Giovanni Apostolo, che durante l’Ultima Cena era chinato sul petto di Gesù (Gv 21, 20).
L’immagine di riposare sul Cuore di Gesù è diventata un grande stimolo dietro questa devozione, a simboleggiare un rapporto più profondo con Cristo.
Il Direttorio su Pietà Popolare e Liturgia spiega i requisiti spirituali che comporta questa devozione, specificatamente l’atto di consacrarsi al Cuore di Gesù:
“La devozione al Sacro Cuore costituisce una grande espressione storica della pietà della Chiesa per Gesù Cristo, suo Sposo e Signore; essa richiede un atteggiamento di fondo fatto di conversione e riparazione, di amore e gratitudine, di impegno apostolico e di consacrazione nei confronti di Cristo e della sua opera salvifica”.
Consacrarsi a Gesù Cristo è impegnare la propria vita con Gesù Cristo, facendo una promessa intenzionale di riformare la propria vita e di agire con amore.
San Giovanni Paolo II ha ricordato questo ingrediente essenziale per la devozione, sottolineandolo nel suo Messaggio in occasione del centenario della consacrazione del genere umano al Cuore Divino di Gesù:
“Ogni membro della Chiesa è invitato a vedere nella consacrazione un donarsi e obbligarsi verso Gesù Cristo, Re «dei figli prodighi», Re che chiama tutti «al porto della verità e all’unità della fede», Re di tutti coloro che attendono di essere introdotti «nella luce di Dio e nel suo regno»… Dal Cuore di Cristo il cuore dell’uomo impara a conoscere il vero e unico senso della sua vita e del suo destino, a comprendere il valore di una vita autenticamente cristiana, a guardarsi da certe perversioni del cuore umano, a unire l’amore filiale verso Dio con l’amore del prossimo”.
Per questo motivo, si suggerisce spesso che i cattolici si confessino prima di compiere un atto formale di consacrazione, rinunciando al peccato e abbracciando la nuova vita di virtù.
Oltre a queste raccomandazioni più astratte, esistono varie preghiere di consacrazione diverse che danno voce al desiderio di vivere uniti a Gesù, recitate spesso in ginocchio davanti a un’immagine o a un’icona del Sacro Cuore, per aiutare a visualizzare ciò che si sta per fare.
Ecco una preghiera di consacrazione scritta da Santa Margherita Maria Alacoque che riassume gli elementi di base della devozione, mettendo tutto il proprio essere nel Cuore di Gesù:
“Io (nome e cognome) dono e consacro al Cuore adorabile di nostro Signore Gesù Cristo la mia persona e la mia vita, (la mia famiglia/il mio matrimonio), le mie azioni, pene e sofferenze, per non voler più servirmi d’alcuna parte del mio essere, che per onorarlo, amarlo e glorificarlo. È questa la mia volontà irrevocabile: essere tutto suo e fare ogni cosa per suo amore, rinunciando di cuore a tutto ciò che potrebbe dispiacergli.
Ti scelgo, o Sacro Cuore, come unico oggetto del mio amore, come custode della mia via, pegno della mia salvezza, rimedio della mia fragilità e incostanza, riparatore di tutte le colpe della mia vita e rifugio sicuro nell’ora della mia morte.
Sii, o Cuore di bontà, la mia giustificazione presso Dio, tuo Padre, e allontana da me la sua giusta indignazione.
O Cuore amoroso, pongo tutta la mia fiducia in te, perché temo tutto dalla mia malizia e debolezza,
ma spero tutto dalla tua bontà.
Consuma, dunque, in me quanto può dispiacerti o resisterti; il tuo puro amore s’imprima profondamente nel mio cuore, in modo che non ti possa più scordare o essere da te separato.
Ti chiedo, per la tua bontà, che il mio nome sia scritto in te, poiché voglio concretizzare tutta la mia felicità e la mia gloria nel vivere e morire come tuo servo.
Amen”.