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I 5 libri più belli della settimana scelti per le donne

WOMAN, READING, LAWN
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Annalisa Teggi - pubblicato il 12/06/20
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Un po’ di racconti, alcune riflessioni sulla pazienza e sulla solitudine … e poi la voce entusiasta dei bambini che possono ricordarci ciò che conta sul serio. Scegliere 5 libri da consigliare è un po’ come fare il punto della settimana appena vissuta, quando spulcio tra i titoli e contenuti mi guida il mio borbottio interiore. Non è un criterio letterario, ma è umanissimo.

Ho scelto un libro di racconti, La fine della commedia di Giuliana Zimucci perché la conosco e stare in compagnia dei suoi occhi mi porta in gita su sentieri che da sola non troverei. Il quotidiano è a portata di mano, eppure sfugge via come fosse coperto di olio. E per scavare sulle proprie emozioni, anche molto tempestose e irrisolte, la chiave migliore è immedesimarsi nelle storie altrui; tante volte la vicenda un personaggio apre la serratura della nostra persona più vera e nascosta.

E certamente non è casuale che i miei occhi siano stati catturati da altre due parole chiave: pazienza e solitudine. Ho un bisogno assetato di entrambe. La percezione del tempo è andata completamente in tilt per quel che mi riguarda, dopo il lockdown mi scopro lenta e reticente a riprendere la marcia serrata degli impegni. Pazienza con Dio di Tomás Halík mi riporta al giusto punto di partenza: mettere il tempo in relazione a Dio, recidere le funi che legano le mie giornate a un’ansia crescente. Dio continua ad essere così paziente con me, quale pazienza posso e devo imparare io fissando il Suo abbraccio?

La solitudine, che può essere un’esperienza così piena del rapporto con il Padre, può anche essere l’anticamera di un insano isolamento; tutto comincia dal desiderio non malvagio di fermarsi a fare i conti con se stessi senza interferenze, ma poi è facile chiudersi in un regno inaccessibile agli altri. Capisco perciò che l’intuzione di Matthew FFord su La pastorale della solitudine sia un contributo essenziale per i bisogni attuali: occorrono voci e braccia per andare a stanare l’epidemia sotterranea di solitudini disperate. 

Sono felicissima che le meditazioni dei carcerati ascoltate durante la Via Crucis del Venerdì Santo di quest’anno siano diventate un libro a firma del promotore di questo gesto forte e significativo, Marco Pozza. Si intitola I gabbiani e la rondine ed è come ritornare a quella sera del patire condiviso, in cui, tutti chiusi in casa, abbiamo sentito con più verità le ferite sgorgate ma anche sanate in prigione. Abbiamo sentito con più forza cosa significa essere chiusi dentro i propri rovelli interiori, più chiaro è stato che la porta del nostro cuore in subbuglio può aprirla Chi si è fatto nostro compagno di sofferenza.

Ho lasciato per ultima la voce che ci catapulta nella meraviglia, nell’ironia, nella spietata onestà: quella dei bambini. Mi pare bellissima l’idea di Andrea Gironda di porre domande grandi ed essenziali ai piccoli. In Chiedetelo ai vostri bambini. Grandi domande ai piccoli possiamo trovare la spinta che ci fa cadere dalla sedia dei nostri pigri assunti: guardare le faccende che contano davvero lasciandosi guidare dall’irruenza creativa dei bambini è come fissare il cielo dopo il temporale, dopo uno scombussolamento degli elementi tutto si fa più terso e limpido.

 Buona lettura!

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