C’è più gioia nel dare che nel ricevere, nel donare la vita senza aspettarsi niente né esigere, ma solo Dio rende possibile il vero amoreUn amore che si comunica e si dona, non si tiene per sé.
Dice la Bibbia:
“Dio ha tanto amato il mondo”.
Dio mi ama con un amore infinito. Un amore così grande da accettare anche il rifiuto e la morte.
Penso agli amori umani che conosco. Vorrei che assomigliassero a un amore di questo tipo. Ho visto alcuni amori che riflettono quell’amore trinitario. Amori quasi perfetti che hanno riflesso nella mia vita quell’amore del Dio Trino.
Sono un riflesso umano del suo amore infinito. Vorrei che il mio modo di amare fosse così grande. Suor Verónica, fondatrice di Iesu Communio, diceva:
“Una carmelitana muore a 26 anni. Alla vigilia ha scritto: ‘Alla luce dell’eterno si vedono le cose nella loro verità. Tutto ciò che non è stato fatto con Dio è vuoto. Segnate tutto con il sigillo dell’amore. Ogni minuto serve a radicarci in Dio. Questa intimità con Lui nel santuario del mio cuore ha illuminato la mia vita. È quello che mi sostiene nella mia sofferenza. Egli è in me. Tutto passa. Nel tramonto della vita resta solo l’amore. Chi guarda la vita con amore non muore’”.
Mi piace questo sguardo sulla vita. Quando arriverò alla fine della mia vita sarà l’amore a restare.
Non le mie grandi gesta professionali, né il denaro guadagnato o i titoli, o le conquiste. Resterà solo l’amore umile donato.
Com’è il vero amore?
Quell’amore effuso è quello che mi sostiene. Resterà il segno del mio amore tra gli uomini. Un amore sacrificato, non uno che cerca se stesso in modo malato.
L’amore trinitario si dona, non resta chiuso in se stesso. L’amore generoso si moltiplica sempre, non si perde.
Quando amo davvero, il mio amore tira fuori il meglio dagli altri. Posso amare più persone e l’amore non si divide, diventa più grande, più profondo.
L’amore di Dio Trino è un amore che mi insegna ad amare. C’è tanta immaturità nell’amore… Ci sono così poche persone che amano in modo generoso. Fino all’estremo. Senza mettersi al centro.
Quando cerco solo me stesso nei rapporti pretendo che tutti ruotino intorno alle mie necessità e ai miei desideri. E quando non lo fanno mi riempio di critiche e lamentele.
Chiedo di più alla vita, e mi chiedo sempre quante cose possano darmi, quanto amore mi manca. Solo quando lo ottengo sono felice.
Ma quando mi tradiscono e sento che sto amando di più entro in crisi. Mi ribello contro quello che considero ingiusto. Non mi importa che mi amino di più. Mi preoccupa il fatto che sia io ad amare di più. Un amore così non è l’amore di Dio.
La fonte che permette di amare
Oggi guardo il Dio Trino. Mi sento così piccolo, così figlio… Vorrei riflettere quell’amore del Dio Trino.
Imploro che venga a me lo Spirito Santo per poter rinascere. Amare con l’amore di Dio è tutto ciò che desidero. Commenta padre Josef Kentenich citando San Francesco di Sales:
“Come il corpo è stato creato per l’anima, così l’anima è stata creata per l’amore. Dio, che ha creato l’uomo a sua immagine e somiglianza, vuole che come in Lui anche nell’uomo tutto accada per amore e per l’amore”.
Sono un mendicante d’amore. Dimentico che anche Dio ha bisogno del mio amore. È Lui il mendicante. Ma vive amandomi senza aspettare niente. Aspetta davanti alla mia porta chiusa.
Vorrei vivere in Lui per poter amare con il Suo cuore. Solo Lui può insegnarmi un modo adeguato di amare. Quando smetto di guardare me stesso nella dedizione, quando non vivo custodendomi per paura di perdere.
Sono così meschino, così egoista nel mio modo di donarmi… Guardo quel Dio che è famiglia. Un amore che non si perde. Arriva a tutti. Non si risparmia. Non aspetta di ricevere prima di dare. Un amore asimmetrico che non sogna la simmetria. Semplicemente si dona.
C’è più gioia nel dare che nel ricevere, anche se a volte credo che sia il contrario. Sbaglio. C’è più gioia nel donare la mia vita senza aspettarmi di essere prima amato.
Sono stato creato per amare. E l’amore che ricevo è quello che mi fa amare con generosità.
Quando ricevo rifiuto e disprezzo mi costa di più amare il prossimo. Vivo ferito. Ma nella mia ferita, nella mia fragilità, sono chiamato ad essere il riflesso umano dell’amore trinitario. Questo mi sostiene.
Non sono un organizzatore di eventi, non sono un salvatore. Sono solo un guaritore ferito. Un amante amato. Un innamorato bisognoso d’amore.
Un sognatore insaziabile. Un costruttore di ponti. Un pacificatore di anime. Un liberatore dalle paure. Un incoraggiatore di sogni impossibili.
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