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“Rivestiti dell’armatura di Dio”: la giornata di un addetto alle sepolture in Brasile

MANAUS
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Pablo Cesio - pubblicato il 07/06/20
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Il gigante sudamericano è ormai il terzo Paese per numero di contagiati da coronavirus al mondo“È un corpo dopo l’altro, non ci fermiamo un attimo”. A dirlo è James Alan, coordinatore degli addetti alle sepolture del cimitero brasiliano di Villa Formosa, il più grande dell’America Latina.

Parlando con EFE, James racconta che la diffusione della pandemia in Brasile ha provocato un vero dramma nei cimiteri, in cui si lavora a un ritmo vertiginoso e senza sosta.

La giornata di un addetto alle sepolture inizia con una colazione rapida, poi si indossano indumenti sicuri, si va al cimitero e si recita una breve preghiera con i collegh.

“Ci rivestiamo dell’armatura di Dio”, dice James citando il passo della Bibbia tratto dalla Lettera agli Efesini.

Dopo un applauso di incoraggiamento, gli addetti prendono in mano la pala e si mettono in marcia, ed è lì che emerge il dramma, con l’apparizione della prima bara tra le decine di tombe scavate a cielo aperto.

In questo caso non è una morte collegata al Covid-19, ma la sepoltura va effettuata in appena 120 secondi, e tra i cani che abbondano nel camposanto.

Qualche minuto dopo arriva il primo morto a causa del coronavirus (che può essere stato positivo o sospetto e in attesa delle ultime analisi). In mezz’ora hanno già seppellito sei morti. Tra questi anche Maria Guerreiro, i cui familiari – i pochi che sono potuti andare – vengono invitati ad allontanarsi.

“Non possiamo farci coinvolgere emotivamente, dobbiamo essere professionali in quel momento”, afferma l’addetto. Forse non lo sanno, ma si tratta della terza vittima per Covid-19 in quella famiglia.

Il lavoro estenuante continua, ma per gli addetti alle sepolture è il modo per guadagnarsi da vivere con dignità. Alla fine della giornata non resta che togliersi gli abiti, lavarsi e tornare a casa.

In queste immagini, si vede l’arcivescovo di Manaus che porta consolazione ai familiari delle vittime della pandemia di coronavirus in un luogo che non smette di seppellire i propri morti:

Il Brasile è il terzo Paese al mondo per contagi da coronavirus al mondo, e la pandemia si inserisce in una situazione già delicata a livello di contesto politico-sociale ed economico.

In questo panorama, la Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB) ha organizzato per il 20 maggio un Rosario di Speranza e Solidarietà dalla basilica del Santuario di Nostra Signora della Pietà.

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