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Covid-19: un aiuto dal cielo per i nativi americani

SAN SOLANO MISSIONS
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Aleteia - pubblicato il 07/06/20
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La missione ispiratrice di padre Ponchie Vasquez tra i Tohono O’odham in Arizona e la sua creatività per affrontare il coronavirus in una parrocchia fuori dal comuneImmaginate un territorio parrocchiale cattolico delle dimensioni di uno Stato medio, con solo uno o due sacerdoti a servire migliaia di persone.

Viene subito in mente la storia coloniale statunitense, quando i sacerdoti missionari cavalcavano di villaggio in villaggio, o l’Amazzonia sudamericana, dove i chierici sono pochi e distanti.

Nel sud-est degli Stati Uniti, in Arizona, il territorio della Nazione Tohono O’odham si estende per quasi 13.000 chilometri quadrati, incluso un deserto delle dimensioni del Connecticut.

La missione cattolica locale, la parocchia delle Missioni di San Solano, assiste oltre 11.000 cattolici, che rappresentano circa l’85% della popolazione della riserva.

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Facebook-San Solano Missions

A cavallo della frontiera tra Stati Uniti e Messico e a ovest di Tucson, la riserva ha una piccola città, Sells, e circa 70 villaggi.

Nella parrocchia, il sacerdote francescano Ponchie Vasquez, un altro sacerdote e un diacono percorrono grandi distanze per celebrare la Messa, portare la Comunione agli anziani e offrire assistenza pastorale.

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Con la pandemia di Covid-19 che colpisce i nativi americani in misura maggiore rispetto al resto della popolazione, stanno distribuendo aiuti per il culto in casa, presentando Messe quotidiane sulla pagina Facebook della missione ed estendendo telefonicamente il loro ministero.

Vista l’estrema povertà, i livelli di disoccupazione e i tassi di suicidio tra i Tohono O’odham, padre Ponchie teme che la pandemia non possa che aggravare la situazione.

“Visto che abbiamo dovuto cancellare tutti i servizi religiosi, uno degli aspetti più difficili è il fatto di non poter celebrare funerali e memoriali per i defunti”, ha affermato in un’intervista a Catholic Extension, una società papale che aiuta la crescita dei cattolici nelle diocesi missionarie povere. “Queste tradizioni sono una parte sacra della nostra cultura locale”.

I frati, ha reso noto la società, stanno celebrando alcuni riti di raccomandazione o servizi tombali, con una presenza molto limitata.

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Secondo la Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti (USCCB), le comunità native americane stanno sperimentando tassi sproporzionatamente alti di coronavirus in questa pandemia.

“Siamo preoccupati per la mancanza di risorse sufficienti a rispondere alla crisi”, segnala una lettera firmata dal vescovo James S. Wall di Gallup, presidente del Sottocomitato per le Questioni relative ai Nativi Americani della USCCB, e da altri due vescovi.

TOHONO O'ODHAM

Tillman | Wikipedia

“Il virus sta esacerbando le disparità a livello sanitario e le disuguaglianze sociali che le comunità native e indigene affrontano da molto tempo”, si legge.

“Il finaziamento adeguato per il Servizio Sanitario Indigeno è stato una sfida per molto tempo, e ci sono rapporti sulla scarsità di personale medico e di letti in ospedale”.

“Speriamo che la recente conferma all’unanimità da parte del Senato degli Stati Uniti di un direttore del Servizio Sanitario Indigeno affermi il riconoscimento del bisogno di un saldo difensore delle necessità sanitarie delle comunità tribali”.

Una missione centenaria

La storia cattolica tra i Tohono O’odham, che significa “gente del deserto”, risale al 1687, quando il missionario gesuita Eusebio Kino arrivò a Sonora.

Da allora e fino alla sua morte nel 1711, ha costruito missioni e ha lavorato con i Tohono O’odham e i Pima. Nel 1700 ha fondato la missione di San Saverio a Tucson, che si può ancora visitare.

I frati francescani lavorano nella missione con i Tohono O’odham dal 1908.

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Padre Vásquez è diventato parroco delle missioni di San Solano nel 2009. Con il personale della parrocchia e i volontari laici offre assistenza pastorale e lezioni sui sacramenti e forma nuovi leader laici e catechisti.

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Quando viaggia di chiesa in chiesa, in genere arriva 30 minuti prima per suonare al campanello delle case e invitare i fedeli ad andare a Messa.

Di particolare importanza sono le celebrazioni delle feste patronali per ogni cappella. Il sacerdote è sempre lì per unirsi ai festeggiamenti.

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“La gente crede che la cappella sia letteralmente la casa del santo”, ha riferito a Catholic Extension, che da molto tempo sostiene economicamente la missione.

“Il lavoro missionario, il servizio e il ministero fluiscono dalla realtà di quanto Dio ci ama”, ha affermato padre Ponchie. “Quando siamo amati, amiamo”.

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