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Vi siete mai chiesti perché una mamma si prenda cura di suo figlio?

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Il Parto Positivo - pubblicato il 28/05/20
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“È suo figlio, deve!”, “Gli vuole bene”. È vero, ma perché e come il nostro cervello regge sbalzi ormonali, mancanza di sonno ed emozioni così forti? Il sistema di ricompensa del cervello di una mamma leva tutto il superfluo di mezzo, cosicché la gratifica più grande sia il suo bambino.Lo facciamo perché dobbiamo. Lo facciamo perché vogliamo. Ma perché davvero ci prendiamo cura dei nostri piccoli?

Prima di diventare madre, le supposizioni su cosa faccia una mamma, come deve essere bello/brutto/faticoso/emozionante, come sarò io da mamma (ovviamente una versione 2.0 fiera ed instancabile), ma PERCHE’ una mamma si prenda cura di suo figlio difficilmente qualcuno se lo sarà domandato a priori. Pare ovvio no? È suo figlio deve… gli vuole bene… Tutto vero e molto bello, ma in pochi si chiedono perché e come il nostro cervello regga a sbalzi ormonali, mancanza di sonno ed emozioni così forti. Ci sarà una ricompensa di fondo per cui una mamma fa tutto quello che fa? Le nostre neuroscienziate preferite se lo sono chieste e dopo avervi parlato del loro studio sui ‘superpoteri’ delle mamme, oggi vi raccontiamo un’altra cosa incredibile che hanno scoperto!

Durante la gravidanza potenti ormoni stravolgono (e in tutta onestà scombussolano un po’) il corpo di una donna. Nausee? Tutto ok sono gli ormoni! Chioma fluente? Sempre loro. Cervello assottigliato? (se ci sei rimasta male leggi qui) Eh sì, indovinato, sempre effetto degli ormoni, che cambiano perfino il cervello di una mamma per prepararla alle prole.

Negli studi scientifici si parla di un vero e proprio priming ormonale del cervello, che stimola la comparsa di comportamenti materni specie-specifici, che promuovono la sopravvivenza e uno sviluppo ottimale della prole estremamente dipendente.


young mom and baby
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Sì, perché a differenza di tanti animali nati prontissimi ad esempio per fuggire dai predatori, i nostri bambini nascono parecchio indietro diciamocelo (ma è proprio questo il nostro più grande vantaggio come specie, chi frequenta i lab BabyBrains lo sa!).

mom and newborn

By Alena Ozerova/Shutterstock

E il cervello in gravidanza non solo si prepara alla maternità, cioè ad essere attratto dai nostri piccoli (George Clooney spostati che devo guardare il mio bambino), ma si assottiglia anche in alcune aree specifiche della Materia Grigia e si potenziano le capacità di una mamma di leggere il suo bambino, favorendo un attaccamento positivo (lo spieghiamo anche nel blog post “Di superpoteri: neuroscienze dell’amore materno.”)

Nel loro nuovo studio, le dottoresse Erika Barba-Müller ed Elseline Hoekzema riguardano le foto dei cervelli ottenute per la precedente ricerca, mediante risonanza magnetica e si soffermano ad osservare un’altra struttura estremamente importante: lo Striato Ventrale (VStr), componente chiave del sistema di ricompensa del nostro cervello.

E guarda caso ‘poco ma buono’ vale anche per il VStr! Nello specifico, Erika ed Elseline hanno notato come il VStr delle madri, dalla gravidanza a circa due anni dal parto, risulti diminuito in volume. Di primo impatto sembrerebbe allora che il cervello di una mamma subisca una degenerazione, ma tranquille non è assolutamente così. La diminuzione in volume corrisponde infatti ad un aumentata risposta agli stimoli altamente rilevanti per la mamma. Il VStr si specializza nel gratificarla, quando questa risponde alle richieste del suo bambino. In parole povere, il sistema di ricompensa del cervello di una mamma leva tutto il superfluo di mezzo, cosicché la gratifica più grande sia il suo bambino. Che cosa MERAVIGLIOSA.

Ecco il perché! Ecco chi “ce lo fa fare”! Il nostro cervello è il primo ad innamorarsi del nostro bambino e ce lo comunica silenziando tutte le cose che ora proprio non sono indispensabili e potenziando invece tutto quello che fa bene alla nostra relazione con lui.

No mamma, non sei diventata una donna meno forte, che cede agli occhi da cerbiatto del suo bambino… tu e il tuo cervello siete un portento della natura!

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA IL PARTO POSITIVO

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