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Colombia: perché queste bambine sono diventate simboli di solidarietà?

COLOMBIA
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Lucía Chamat - pubblicato il 22/05/20
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Alisson vendeva i suoi disegni per comprare un computer con cui seguire le lezioni, mentre Daniela saliva su un albero per trovare il segnale di InternetIn due regioni molto diverse della Colombia, due bambine che dovevano seguire le lezioni via Internet ma non avevano le risorse economiche per collegarsi alla rete hanno suscitato la solidarietà di milioni di persone, e in pochi giorni sono riuscite a realizzare il sogno di non perdere altre lezioni e potersi collegare al mondo.

In una zona rurale di Medellín, nella zona nord-occidentale della Colombia, Alisson Gómez ha chiesto alla madre Angie di aiutarla a vendere attraverso le reti sociali dei disegni colorati “per comprare un computer e studiare virtualmente”. L’ingegno e l’ostinazione della bambina, che ha appena otto anni, hanno richiamato l’attenzione della giornalista Sarita Palacio, che ha chiesto sulle sue reti sociali di sostenere la bambina, visto che la sua situazione non si limitava alla mancanza di apparecchiatura e connessione, ma implicava anche condizioni familiari difficili.

Secondo la giornalista la bambina, come la madre e i suoi tre fratelli, ha perso tutti i propri beni durante un incendio che nel dicembre scorso ha devastato la modesta abitazione in cui vivevano.
Ora abita presso dei parenti, mentre i fratelli sono sparsi in casa di altri familiari.

Come milioni di bambini e di giovani di tutta la Colombia colpiti dalla pandemia che ha contagiato nel Paese più di 15.000 persone e ne ha uccise oltre 500, Alisson ha smesso di frequentare la scuola e ha dovuto seguire gli ordini governativi di isolamento obbligatorio per tutta la popolazione e di lezioni virtuali per gli studenti.

Putroppo, ha commentato la bambina in un video diffuso dalla rivista Semana, i suoi familiari non avevano modo di aiutarla, e la mamma non dispone delle risorse economiche e non ha un cellulare in grado di scattare fotografie di buona qualità e di collegarsi a Internet.

Per fortuna, la campagna lampo promossa dalla Palacio di vendere le “opere d’arte” o di contribuire per donare o comprare un computer e trovare una casa in cui Allison, la mamma e i fratelli Juan David, Ian e David possano vivere ha avuto risultati sorprendenti.

In pochi giorni, non solo è stato ottenuto denaro sufficiente per comprare un computer, ma sono arrivate donazioni per garantire ad Alisson e alla sua famiglia la connessione a Internet permanente per due anni. Come se non bastasse, la solidarietà degli abitanti di Antioquia e Medellín si è espressa nella donazione del denaro per acquistare una casa nuova. Secondo i dati di Sarita Palacio, fino a mezzanotte di domenica 17 maggio erano stati raccolti oltre 36 milioni di pesos, circa 9.100 dollari.

Internet da un albero

La protagonista della seconda storia si chiama Daniela Castillo, ha dieci anni e vive in una zona rurale del Tolima, dipartimento situato nel centro della Colombia. Com’è accaduto a molti bambini e adolescenti figli di contadini privi di accesso a Internet o con un collegamento insufficiente, la bambina ha dovuto trovare un modo ingegnoso per riuscire a seguire le lezioni. Lei è salita su un albero di limoni.

Su una scrivania di tavolacci costruita dal padre, in una situazione di grande scomodità, Daniela segue parte delle lezioni grazie a un cellulare. “L’albero è l’unico posto in cui il segnale è migliore, ma non riesco sempre a seguire le lezioni”, ha riferito la bambina ai giornalisti del Canal Caracol.

Spesso, ha spiegato, il segnale non arriva, è carente o le piogge non le permettono di salire sull’albero, che chiama affettuosamente “la mia aula”.

Il suo caso ha richiamato l’attenzione di giornalisti, mezzi di comunicazione e imprese private, che si sono uniti per regalare a Daniela un’antenna di ricezione, un modem con wifi e un computer nuovo con due anni di connessione permanente a Internet. Ricevendo gli inaspettati regali, Daniela ha commentato che gesti come questi la spingono a continuare ad amare il giornalismo, una carriera che spera di seguire in futuro.

La storia di Alisson e quella di Daniela – molto simili a quelle di altri bambini che devono industriarsi per riuscire a seguire le lezioni virtuali obbligatorie – sono state sottolineate da commentatori e utenti delle reti sociali come piccoli, grandi gesti di solidarietà nell’emergenza provocata dal Covid-19.

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