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Un vescovo campano rinuncia allo “stipendio” per donarlo a due ospedali

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 16/05/20
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Accade in provincia di Salerno. Protagonista monsignor Orazio Soricello, vescovo di Amalfi-Cava de’ Tirreni: “La mia è una piccola opera, puntiamo a raccogliere 30mila euro per potenziare il pronto soccorso”

L’arcivescovo della diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni, Orazio Soricelli, dona il suo “stipendio” agli ospedali di Ravello e Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno.

“Quanta sofferenza abbiamo visto”

In una lettera ai suoi fedeli, spiega i motivi della scelta, legati alla diffusione della pandemia: «Migliaia i contagiati e i morti e molti anche tra medici, infermieri, operatori sanitari, sacerdoti e volontari. Oltre a tanta sofferenza, dei malati, di chi nella solitudine di una sala di rianimazione è passato alla vita eterna senza avere accanto l’affetto dei propri cari, di immagini strazianti dei camion militari che portavano via i cadaveri, non sono mancati tanti gesti di solidarietà e di servizio generoso fino all’eroismo».

bergamo, trasporto bare coronavirus

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Quante volte abbiamo visto scorrere queste immagini delle bare, a Bergamo in particolare, in questo periodo segnato dalla pandemia?

La parola di Dio in tempo di “clausura”

Monsignor Soricelli ha evidenziato, scrive Ottopagine.it (15 maggio), «l’encomiabile impegno di tanti confratelli che con fantasia e generosità si sono attivati, attraverso i mezzi di comunicazione, per far giungere la parola di Dio ed il conforto della fede alle famiglie, provate dalla clausura forzata. Grazie a Dio, sul nostro territorio si sono verificati pochi episodi gravi e luttuosi, ma che comunque hanno lasciato un segno di dolore in ognuno di noi. Siamo particolarmente vicini a queste famiglie».

Pronto soccorso e reparti

E’ questo che lo ha spinto a donare lo stipendio di un mese sul conto corrente bancario «destinato a raccogliere i fondi da destinare agli ospedali presenti nell’arcidiocesi, quelli di Cava de’ Tirreni e Castiglione di Ravello», per acquistare alcuni monitor per il pronto soccorso e di ozonizzatori per la sterilizzazione dei reparti.

Obiettivo 30mila euro

Un piccolo gesto, quello del vescovo, poiché «la somma che puntiamo a raccogliere è di circa 30mila euro. E’ un gesto significativo ed impegnativo, espressione di solidarietà, di vicinanza e di gratitudine per lo scampato pericolo! E’ un’opera piccola, se la confrontiamo con il sacrificio della vita di oltre cento sacerdoti. Sicuro della vostra sensibilità e generosità vi auguro ogni bene e con affetto vi benedico».



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