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La conversione di Anita a Medjugorje: “Gesù, dammi un segno!” e ho sentito il Suo abbraccio

ANITA BALDISSEROTTO,
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Silvia Lucchetti - pubblicato il 14/05/20
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Anita racconta in un video come ha capito che la sua vocazione fosse il matrimonio. Per farlo però ci offre una testimonianza preziosa: quella della sua conversione. “Se Tu esisti, Gesù, fammelo capire, dammi un segno!”

Sentivo dentro di me una sete di amore fortissima che non veniva mai soddisfatta: ho cercato amore nella famiglia, nelle amicizie, nelle relazioni con i ragazzi che ho avuto, ma ogni volta non era abbastanza, ogni volta cercavo ed avevo bisogno di ancora più amore.

Anita, blogger e cantante cattolica neo trentenne (ancora auguri!), sposata con Giuseppe dal 2013, racconta in un video come ha capito che la sua vocazione fosse il matrimonio. Dona la sua testimonianza con dolcezza, semplicità e trasporto, sperando che possa essere di aiuto a chi sta facendo un percorso di discernimento.

Non credeva in Dio ma cercava l’amore

Per rispondere alla domanda sulla vocazione, spiega Anita, è necessario partire dalla sua conversione avvenuta quando aveva 22 anni. La sua storia è simile a quella di molti: riceve i Sacramenti ma poi si allontana dalla Chiesa e dalla fede. Non crede in Dio e nella religione cattolica. L’ unica cosa che le interessa è l’amore, crede che solo innamorarsi ed essere ricambiata possa dare senso alla sua vita.

Tutto cambia quando Giuseppe, mentre sono già fidanzati, vive una profonda crisi esistenziale e spirituale che lo porta a fare esperienza del Signore. Così lui la stimola ad avvicinarsi alla fede ma Anita vive male ogni suo invito fino a che Giuseppe le fa una proposta, quasi per provocarla: “Fai una prova: se Dio esiste ti risponde, se non esiste non ti risponde”.

ANITA E GIUSEPPE

MIENMIUAIF; MIA MOGLIE ED IO

“In quell’abbraccio ho sperimentato l’abbraccio di Gesù!”

Anita accetta questa sfida, in fondo cos’ha da perdere? E tutto cambia per lei durante un pellegrinaggio a Medjugorje:

Per me è lì il momento di svolta. Vedo tantissimi giovani che pregano in modo genuino. E non mi sembravano in posa ma erano vivi, avevano una luce negli occhi bellissima che desideravo anche io. (…) A Medjugorje ho aperto il mio cuore a Gesù e gli ho detto: “Se tu esisti, fammelo capire, dammi un segno, fammi fare esperienza che tu ci sei”. Ed è successo che davanti ad una statua di Gesù che si chiama il Cristo Risorto, in cui Gesù è a braccia aperte con la croce a terra, rappresentato nel momento della Resurrezione, di fronte a quella statua che è una statua altissima l’ho abbracciata (…) e in quell’abbraccio ho sperimentato l’abbraccio di Gesù.


MARA SANTANGELOo
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“Ho visto nella mente un’immagine del volto di Gesù”

Un abbraccio interno che passa per il cuore, racconta piena di emozione e ardore Anita, come se riprovasse mentre parla la stessa sensazione.

In quel momento ho visto nella mente un’immagine del volto di Gesù e lì ho sentito per qualche istante un amore totale. Ho sentito che Gesù ama me così come sono da sempre e per sempre. E ho capito che era Lui l’amore che stavo cercando.

Questa straordinaria esperienza le fa comprendere che soltanto Cristo poteva colmare la sua sete d’amore e che chiedeva troppo alla famiglia, agli amici, ai ragazzi, chiedeva loro qualcosa che non potevano donarle, perché l’amore che desiderava Anita, come quello a cui aneliamo tutti, è un amore infinito.

ANITA BALDISSEROTTO,

Anita Baldisserotto | Copyright 2020. Tutti i diritti riservati.

Castità, Sacramenti e preghiera

Da quel momento lei e Giuseppe cominciano a vivere il loro rapporto in castità e tutto cambia e fiorisce. L’amore diventa nuovo, libero, chiaro, profondo, illuminato dai Sacramenti e dalla preghiera. Anita comincia a chiedere al Signore se è proprio Giuseppe l’uomo che deve sposare e ogni qual volta glielo domanda sente nel suo cuore un profondo senso di pace e naturalezza. Sono due parole che ripete più volte, per far comprendere quanto fossero stati d’animo durevoli e rassicuranti.

A 23 anni mi sono sposata (…) è stato per me il giorno più bello della mia vita, dove ho sperimentato veramente un giorno di Cielo. Ad un certo punto mi sono detta durante la Messa “Secondo me il Paradiso è una cosa simile”.

E oggi, a quasi 7 anni da quel giorno, afferma che nonostante i momenti difficili e le incomprensioni, la grazia di Cristo permette loro di vivere nella gioia!

Una gioia piena che comincia con il dire “Sì” a Gesù.

 

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