di Fernando Merino
In questo periodo cerchiamo tutti la riconciliazione, e non potendoci confessare un senso di angoscia si impadronisce del nostro cuore. Ricordo che quando ero adolescente e cadevo in una situazione di peccato mi sentivo male, frustrato, come se la squadra avversaria avesse vinto una partita importantissima sul mio campo.
Sentivo di aver deluso Dio. Per quanto giorni prima gli avessi promesso di non cadere di nuovo, lo avevo deluso un’altra volta. Ricordo che non volevo pregare, e inventavo qualsiasi scusa per non frequentare la mia comunità. La faccia colpevole si nota facilmente.
E tutto questo durava finché non mi confessavo. Finalmente! Era come se mi avessero ripulito, come se avessi ripreso dall’inizio il videogioco e avessi di nuovo tre vite.
Il dolore del peccato, l’impossibilità di confessarsi e la sete di riconciliazione
Non so se è il vostro caso, ma penso a tanti giovani che oggi devono sentirsi scoraggiati, tristi, senza voglia di andare avanti nella fede, perché in queste settimane di quarantena hanno sperimentato situazioni di peccato e non hanno potuto accostarsi al sacramento.
Non so se abbiate smesso di pregare, di collegarvi alla vostra comunità o se abbiate sentito di non essere degni di Dio. In ogni caso, vorrei condividere con voi quattro idee che vi aiuteranno a decidere se volete arrendervi o se volete rialzarvi e andare avanti ancora una volta.
E cosa c’è di meglio a questo scopo che invitare un grande amico sacerdote, fra’ Miguel Oblitas OSA, che mi accompagnerà per sviluppare questo articolo?
1. Non mettete limiti alla misericordia di Dio!
Immaginate di essere il papà di un bambino di cinque anni. Lo amate molto. A Natale gli avete regalato una palla per giocare con lui tutti i pomeriggi. Vostro figlio è molto felice di giocare con voi, ma un giorno la palla cade nel giardino del vicino che torna da un viaggio la settimana successiva.
Che fate? Smettete di giocare con lui o vi inventate qualcosa perché vostro figlio continui a divertirsi con voi? Vi ingegnerete sicuramente per far sì che vostro figlio continui a sorridere.
Immaginate Dio in questi momenti. Sa che ci troviamo in mezzo a una pandemia mai vista prima e che non abbiamo la possibilità di accostarci al sacramento della Riconciliazione. Credete forse che rimarrà a braccia incrociate guardando come soffriamo tra le nostre quattro mura? O non agirà piuttosto come il padre del figliol prodigo che esce per corrergli incontro?
Benedetto sia il Signore il cui volto è misericordia. In questa pandemia dobbiamo ricordare che Egli è al nostro fianco, lottando con noi per affrontare ogni situazione di difficoltà, paura e incertezza che viviamo.
Ci abbraccia, non perché ci siamo comportati bene, ma perché ci ha promesso che non ci avrebbe mai abbandonato, men che meno in questa pandemia. Nessuno dica il contrario!
Fra’ Miguel: Vorrei che per un istante immaginassimo lo sguardo di Gesù… Egli è tenerezza, allegria, comprensione, fiducia… A volte confondiamo quello sguardo umano-divino e crediamo che i suoi occhi siano le due tavole dei Dieci comandamenti.
Dio è misericordia piuttosto che giudizio: “Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi” (Salmo 51 [50], 19).
2. Reindirizzate la vostra vita con la Parola di Dio
La Chiesa ci propone il sacramento della Confessione come mezzo principale per ricevere la forza della riconciliazione da parte di Dio. In situazioni “ordinarie” è questa la nostra via principale, ma ci troviamo in una situazione “straordinaria”, la Chiesa ci propone mezzi “straordinari” come la stessa Parola di Dio.
Per me la Parola è sempre stata come luce nella mia vita. Dopo aver letto un passo della Bibbia e averlo meditato, trovo come una lampada che mi aiuta a vedere e a comprendere meglio le varie situazioni di vita che sto attraversando. Questi versetti possono aiutarvi nei momenti di afflizione.
Volete la riconciliazione? Perché non iniziate con il Vangelo di oggi? Chiudete la porta della vostra stanza, chiedete allo Spirito di ispirarvi e dopo aver letto il passo della Scrittura lasciate che Dio, che abita nel vostro cuore, vi mostri le situazioni in cui non siete stati strumenti di pace.
Forse nella vostra famiglia quelle parole hanno ferito mamma o papà… Quei gesti che hanno fatto male al cuore dei vostri fratelli o dei vostri figli… Quelle esperienze che avete pensato di fare da soli, senza il partner… Quei pensieri che possono sminuire persone vicine o quelle omissioni che hanno lasciato i più poveri senza un posto nella tavola condivisa.
Sentite nel vostro cuore tutte quelle situazioni mosse dall’egoismo che non vi hanno lasciato amare come Gesù ci ha invitato a fare, e parlate con Dio mentre vi abbraccia, chiedetegli di darvi forza perché vi muova l’amore, chiedetegli di rafforzare la vostra fede per non dubitare mai del fatto che Egli sarà sempre con voi.
Chiedetegli di illuminare le vostre decisioni perché non decidiate qualcosa che possa danneggiare qualcuno. Vi aiuti a diventare una buona novella, un ospedale da campo, il buon samaritano, un discepolo del Maestro dell’amore. Chiedetegli e ricevete la grazia della riconciliazione.
Fra’ Miguel: Ancor di più di in questo tempo pasquale, vale la pena di ricordare che la Parola di Dio è viva! La Sacra Scrittura contiene vita, e vita in abbondanza.
Ogni esperienza quotidiana (gioia, frustrazione, solitudine, colpa, successo, ecc.) può essere accompagnata e santificata dal potere e dalla vita che si trova nella Scrittura.
3. Avvicinatevi al Padre Nostro
Questo è un altro mezzo straordinario che ci dona la Chiesa per ricevere la forza della riconciliazione da parte di Dio in questo periodo d’emergenza. Il famoso Padre Nostro è la preghiera in cui si realizza il miracolo della fratellanza universale, perché riconosciamo che tutti, senza alcuna distinzione, siamo figli dello stesso Padre.
Volete riconciliarvi? Recitatelo molto lentamente, assaporando ogni parola. E quando dire “E rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori”, ricordate che quando perdonate chi vi ha ferito o tradito state ricevendo la riconciliazione di Dio.
Pensate alle persone che hanno un “debito” con voi, che vi hanno fatto male in qualche modo e fanno sì che il vostro cuore si riempia di una sensazione poco gradevole quando pensate a loro. Non si tratta di voltare pagina e far sì che tutto vada avanti come prima, ma di imparare a guardare quelle persone con amore e non con rancore. È difficile? Molto. Ma la via è questa…
Chiedete a Dio nel vostro cuore di darvi umiltà per perdonare e tuffatevi! Prendete il cellulare e inviate via Whatsapp gli audio che lo Spirito vi ispira. Fatelo con amore, con coraggio, chiedendo al Padre che non ci lasci cadere nella tentazione della divisione e di liberarcene. Amen.
Fra’ Miguel: Sant’Agostino ci dice che non esiste richiesta che non sia inclusa nel Padre Nostro. Aggrappatevi quindi alla preghiera che ci ha donato il Maestro. Siete caduti nel peccato? Gridate al cielo “Padre!” e non smettete finché non avrete ascoltato la sua dolce risposta di perdono.
4. Ricostruite con amore
Quando si pecca, ovvero quando non si lascia che l’amore sia il motore della propria vita, si può provocare un grande danno, e il perdono di Dio non consiste solo nel togliere il senso di colpa come se non fosse accaduto niente. No, Dio non è così.
Egli ci spinge a pensare al danno che abbiamo commesso e a voler ricostruire ciò che è stato rovinato con molta umiltà e coraggio, sapendo che Dio stesso ci è accanto a ogni passo che compiamo.
Se avete ferito la mamma, lo Spirito vi ispirerà parole e gesti per proporre una nuova fase nel vostro rapporto con lei. Avete detto brutte cose ai vostri fratelli o ai vostri figli? Lo Spirito vi ispirerà sguardi e parole per recuperare quel rapporto ferito.
Avete mancato nei confronti dei più vulnerabili? Lo Spirito vi ispirerà gesti samaritani per non lasciare nessuno alla deriva, e così via. Lo Spirito vi insegnerà come riparare ai danni commessi dal peccato, e quando lo farete rallegratevi, perché starete ricostruendo il regno dell’amore, più noto come Regno di Dio.
Fra’ Miguel: Sant’Agostino diceva “Ama e fa’ ciò che vuoi”. Lasciate che lo Spirito Santo, che è l’“abbraccio del Padre e del Figlio”, inondi il vostro cuore (Rm 5, 5) e vi ispiri. Non si tratta di preoccuparsi di non peccare. Preoccupatevi di amare!
Coraggio, Dio è con voi!
Fra’ Miguel: Conversando con Fer, ci siamo resi conto del fatto che questi quattro punti contribuiscono alla riconciliazione con Dio come indica il Catechismo della Chiesa Cattolica al numero 1437. Ciò vuol dire che durante la quarantena abbiamo la sua misericordia, la sua parola, la sua preghiera, la sua carità… il suo perdono.
Quando questo periodo sarà passato, torneremo a usufruire del sacramento (per confermare il nostro pentimento per le mancanze gravi) con più profondità, conversione e dolcezza.
La vita cristiana non è una corsa di velocità in cui vince non chi non cade mai, ma un percorso in cui a vincere è colui che non smette mai di correre dove lo porta l’amore, anche se dovrà rialzarsi mille volte.