“Io sono la via, la verità e la vita”, dice Gesù. Volete che lo sia per voi? Se ci credete, farete miracoli
“Io sono la via, la verità e la vita”
Gesù mi invita a seguirlo. Egli è la vita, la verità e la vita. Se conosco Lui conosco il Padre.
Io, però, non ci credo. Non mi è chiaro. Lo conosco, ma non vedo sempre quel Padre misericordioso che mi aspetta alla porta di casa, alla fine del mio cammino.
Seguo le mie vie. Bevo la vita da altre fonti. Cerco la verità in altri luoghi.
Mi dice che Egli è la mia unica verità, la verità della mia vita, ma credo di più alle verità che mi mostrano gli altri. Credo di più in altri cammini possibili. Credo di più in altre vite.
Non lo so fare bene. Tanto tempo al suo fianco e non riesco a crederci, e Gesù me lo dice chiaramente:
“In verità vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori”.
Le opere che Egli compie. Opere di misericordia, di amore estremo. Miracoli con le mie mani, con la mia voce. Opera maggiori che mostrino la sua gloria, non la mia.
Vorrei fare grandi cose con il suo potere. Il mondo ha bisogno di conversione. Ha bisogno di una ragione per continuare a sperare.
È quello che desidero nel fondo dell’anima. Che Gesù venga da me e mi mostri il suo volto. Tanto tempo con Lui e ancora non lo conosco.
E se non lo conosco non lo amo, non come Egli mi ama. Mi fa male essere così mediocre.
Nel 1989 ha avuto luogo la seconda Giornata Mondiale della Gioventù fuori da Roma, svoltasi a Santiago de Compostela.
Il motto era proprio questa affermazione di Gesù. Quell’incontro mi ha commosso. Avevo detto il mio “Sì” alla vocazione, e l’anno dopo avrei iniziato il mio cammino.
Quell’estate a Santiago quelle parole si sono incise nella mia anima. Volevo che Egli fosse per sempre la mia verità, il mio cammino, la mia vita, ma a volte dimentico quel desiderio.
Egli è la verità della mia vita, è lo specchio in cui mi vedo come sono nella mia povertà. E in quello specchio vedo che Gesù ama la mia mediocrità. E mi commuovo.
Quella verità è così amata, baciata, abbracciata… E io che mi sento tanto debole, tanto povero nei miei doni e talenti, nella mia verità… Ma Egli mi bacia e mi accetta come sono.
Gesù è la mia via. Ho deviato tante volte. Ho preso delle scorciatoie. Mi sono preso gioco di segni che mi indicavano una direzione.
Dimentico spesso che stando con Lui i miei passi sono più sicuri e non devio mai dal giusto sentiero, perché Egli stesso è la via che seguo.
E finché sono legato a Lui non c’è problema. Diceva suor Verónica, fondatrice di Iesu Comunio:
“Lasciati fare, lasciati accompagnare. Obbedienza per avanzare nel cammino senza mai guardare indietro”.
Gesù mi chiede di essere fedele al cammino intrapreso. Forse è facile iniziare, ma rimanere fedeli al cammino tracciato per tutta la vita è un’audacia possibile solo con la grazia di Dio.
È un miracolo. Per poter camminare ho bisogno che Egli sia la mia fonte, il mio cibo. Egli è la vita in abbondanza. Mi fa vivere soddisfatto al suo fianco. È quello che desidero di più.
Desidero vivere intensamente la mia vita. Sogno più ore di quelle che ha una giornata. Anche ora nella pandemia, o forse ora ancor di più, mi manca tempo.
Vorrei fare tutto e le giornate scorrono così rapidamente… Voglio che sia Lui il motivo per cui vivo. La ragione che muove i miei passi. Il senso che mi porta ad alzarmi con gioia ogni mattina.
Queste parole tornano a risuonare nel mio cuore. Gesù è davvero il mio cammino, la mia verità e la mia vita?
Egli è davvero con me all’inizio e alla fine della mia giornata? È presente come una realtà in tutte le mie decisioni? È quello che desidero.
Voglio conoscerlo. Voglio seguirlo sempre. Solo così potrò nutrire con il mio amore chi cammina con me.