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La preghiera di Giovanni Paolo II a Maria, Madre della “Chiesa domestica”

family praying
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Philip Kosloski - pubblicato il 07/05/20
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Il Pontefice ha affidato a Maria tutte le famiglie, considerando la casa il luogo di evangelizzazione più importanteTra tutti i luoghi della Chiesa per trasmettere il messaggio evangelico, San Giovanni Paolo II credeva che la casa fosse il più importante.

Lo spiegava nella sua esortazione apostolica Familiaris consortio, citando San Paolo VI e sottolineando la necessità che i genitori si assumano la responsabilità dell’evangelizzazione domestica: “La famiglia, come la Chiesa, deve essere uno spazio in cui il Vangelo è trasmesso e da cui il Vangelo si irradia. Dunque nell’intimo di una famiglia cosciente di questa missione tutti i componenti evangelizzano e sono evangelizzati. I genitori non soltanto comunicano ai figli il Vangelo, ma possono ricevere da loro lo stesso Vangelo profondamente vissuto. E una simile famiglia diventa evangelizzatrice di molte altre famiglie e dell’ambiente nel quale è inserita”.

Giovanni Paolo II rafforzava questa idea scrivendo: “Come ha ripetuto il Sinodo, riprendendo il mio appello lanciato a Puebla, la futura evangelizzazione dipende in gran parte dalla Chiesa domestica”.

Questa evangelizzazione include i principi fondamentali della fede, ma anche la preghiera: “In forza della loro dignità e missione, i genitori cristiani hanno il compito specifico di educare i figli alla preghiera, di introdurli nella progressiva scoperta del mistero di Dio e nel colloquio con lui”.

È un compito impegnativo, che Giovanni Paolo II ha affidato a Maria, Madre della “Chiesa domestica”. Lo ha fatto con questa preghiera, che continua ad avere rilevanza soprattutto nei periodi di prova in cui la casa diventa sempre più luogo di catechesi:

“Che la Vergine Maria, come è Madre della Chiesa, così anche sia la Madre della «Chiesa domestica», e, grazie al suo aiuto materno, ogni famiglia cristiana possa diventare veramente una «piccola Chiesa», nella quale si rispecchi e riviva il mistero della Chiesa di Cristo. Sia Lei, l’ancella del Signore, l’esempio di accoglienza umile e generosa della volontà di Dio; sia Lei, Madre Addolorata ai piedi della Croce, a confortare le sofferenze e ad asciugare le lacrime di quanti soffrono per le difficoltà delle loro famiglie.

A Lui (Cristo Signore), a Maria, a Giuseppe affido ogni famiglia. Alle loro mani e al loro cuore presento questa esortazione: siano Essi a porgerla a voi, venerati fratelli e diletti figli, e ad aprire i vostri cuori alla luce che il Vangelo irradia su ogni famiglia”.

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