di Rodrigo Mendieta
Dio ha modi affascinanti per ricordarci la sua presenza, anche se a volte ci costa rendercene conto. Stavo realizzando il mio sogno di studiare all’estero quando all’improvviso mi hanno detto: “Dovrai metterti in quarantena, si può andare solo al supermercato o in farmacia, e le tue lezioni saranno online”. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata questa: “Perché, Dio, perché nell’anno che avrebbe dovuto essere il più bello della mia vita?”
A volte siamo egoisti, perché come giovani vogliamo provare la libertà di poter uscire, di fare ciò che ci piace e ci va e di controllare la nostra vita come vogliamo. Poi però arriva una pandemia che cambia tutto, mette in pausa i miei progetti, i vostri e quelli di tutto il mondo.
Nessuno era preparato a questo, ma Dio non ci abbandona
È proprio quello che è accaduto a me quando stavo a Barcellona, lontano dalla mia famiglia in Nicaragua. All’inizio di questa quarentena sentivo che i giorni passavano ma io mi alzavo stanco e scoraggiato. Usavo il cellulare con orario lavorativo (otto ore al giorno, e continuo a lottare con questo), e le mie preghiere sono diventate nulle. Non facevo altro che vedere la Messa online la domenica perché sapevo che era precetto e non potevo non farlo.
Decidevo di tenere tutto questo per me, non volevo preoccupare la mia famiglia lontana, dicevo sempre che stavo bene, e anche alla mia ragazza non raccontavo come mi sentivo davvero. È impressionante il modo in cui Dio ci invii dei segni per risollevarci l’animo con quello a cui penseremmo di meno.
Dio mi ha ricordato che custodivo un tesoro
Prima di venire a vivere a Barcellona (sono arrivato a settembre dell’anno scorso), la mia ragazza mi ha regalato un libro intitolato El católico atento: encontrar a Dios un momento a la vez (Il cattolico attento: trovare Dio un momento alla volta). Mi è piaciuto moltissimo e le ho detto che lo avrei letto quando fossi stato qui. Purtroppo l’abitudine della lettura è una cosa su cui devo ancora lavorare perché mi risulta difficile, e quindi per la maggior parte del tempo il libro è rimasto lì a prendere polvere.
Quando ho iniziato a sfogarmi e a dire alla mia ragazza come mi sentivo, che non potevo più tenermi nel cuore quell’angoscia, mi ha detto “Leggi il libro che ti ho regalato”. Lo avevo iniziato ma ovviamente non avevo avuto la forza di terminarlo, abbandonandolo mesi fa.
Non smette di sorprendermi come in quel dettaglio fosse Dio che voleva parlarmi, usando un’intermediaria per dare una risposta a tutte le mie angosce, per cominciare a guarire l’ansia che provavo. Raccomando questo libro al 100%. Attraverso tutti i capitoli (non l’ho ancora finito ma ci sono vicino) aiuta a vedere come il potere con cui funziona la nostra mente abbia un impatto significativo sulla nostra vita, nel bene o – come accadeva nel mio caso – nel male, suscitando ansia.
Un giorno alla volta
Questo libro è stato uno strumento che mi ha dimostrato come procedendo un giorno alla volta e affidando pienamente la mia vita a Dio attraverso la preghiera Egli non mi lascerà solo o indifeso. So che quando ero angosciato anche Lui si angosciava con me, e che quando cercavo la pace mentale anche Lui si rallegrava con me.
Vorrei concludere dicendo ai giovani e alla gente in generale che se provano qualche angoscia per questa quarantena o per qualsiasi situazione non devono tenerla per sé, ma cercare qualcuno con cui parlarne – genitori, fidanzato, fidanzata, miglior amico, un sacerdote…
Non trascuriamo la preghiera nei momenti in cui ci sentiamo più soli e cerchiamo di essere padroni della nostra mente. Spesso se sentiamo di condurre una vita accelerata, la nostra mente può andare ancor più rapidamente, creando scenari nella nostra testa che non fanno altro che distruggerci.
Ascoltiamo musica cattolica! Dio ci parla anche attraverso i cantanti, e in alcuni testi possiamo trovare messaggi per la nostra vita o per quello che stiamo provando, e infine… sempre avanti! Dio è con noi, e non si può dubitare del fatto che usciremo vittoriosi da questa prova.