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Il giorno del suo 80° compleanno è sola. Fino a che qualcuno non sbaglia numero…

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Paola Belletti - pubblicato il 28/04/20
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Piccoli gesti, nati per caso (o forse no) che ci ricordano di cosa abbiamo bisogno: di relazioni, di carezze, anche a distanza, e di affetto incondizionato. Come ci insegna questo piccolo ma commovente episodio.Come la maionese, le crepes Suzette o la tarte Tatin. A volte le cose più buone nascono da un errore; e spesso prendono anche un nome (un cognome) di donna.

Così è accaduto oggi a Giovanni Denaro, avvocato palermitano, che con l’intenzione di contattare l’Ufficio del Giudice di Pace di Licata, del Tribunale di Agrigento, sbaglia in parte il numero, digitando invece il prefisso di Ragusa.

Il tempo di tre squilli e si rende conto dell’errore; chiude prima di ricevere risposta. Ma dall’altro capo del telefono un’anziana donna, per niente sprovveduta e carica di aspettativa, scoprirà subito dopo, richiama il numero al quale non ha fatto in tempo a rispondere.

 


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Era la signora Annamaria, residente a Modica: “Sento la voce di una donna anziana – racconta l’avvocato Giovanni – che mi chiede come mai l’avessi cercata. Mentre le spiego il mio errore, noto nella sua voce la delusione: ‘Pensavo volesse farmi gli auguri. Sa, oggi compio 80 anni‘”. Il legale scrive la storia su Facebook e un amico lancia un’idea: “Chiamiamola tutti”. Decine e decine di telefonate sono arrivate alla signora: “Grazie a tutti, non dimenticherò questo compleanno” (Rep)

Racconta che le ha fatto tanto piacere, che è stato un errore ma le ha regalato un compleanno diverso dagli altri, con tante persone che l’hanno contattata e le hanno fatto i complimenti: per l’età raggiunta, per lo spirito, per la sua prontezza.



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Una cosa piccola, che dev’essere costata poco sforzo all’Avv. Giovanni Denaro e all’amico che ha lanciato l’idea; forse ancora meno ai tanti che hanno accolto la proposta con entusiasmo e le hanno telefonato per farle gli auguri. Immagino sia stato fatto tutto con le dovute cautele, proteggendola da eventuali scherzi di cattivo gusto.

Le relazioni, le carezze anche a distanza, la comunicazione di affetto fine a se stesso sono un bene necessario per la persona e lo si vede forse meglio nei neonati e negli anziani, soprattutto quando ne restano privi: deperiscono in modo precipitoso. Non ci può bastare essere nutriti, puliti, vestiti. Ci serve l’altro, ci serve la relazione, ci serve un tessuto di rapporti che ci alimenti nei nostri bisogni più vitali e radicali: essere riconosciuti, amati, cercati per il semplice fatto che siamo al mondo. Allora tanti auguri cara Annamaria!

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