Il Rosario è abbastanza semplice per i bambini e abbastanza forte per i Dottori della Chiesa! Cos’hanno fatto in passato i frati domenicani per rispondere alle pandemie? Padre Lawrence Lew, OP, Promotore Generale del Rosario dell’Ordine Domenicano, si è ritrovato a porsi questa domanda quando ha iniziato a cercare un modo per rispondere alla crisi che stiamo vivendo attualmente.
Durante un’epidemia di peste nel XVII secolo, un frate italiano, Giovanni Ricciardi d’Altamura, avviò la tradizione dei Rosari perpetui. Organizzò un gruppo di fedeli laici che recitassero il Rosario a orari particolari del giorno, organizzandosi di modo che a ogni ora ci fosse qualcuno che recitava il Rosario. In questo modo i morenti sarebbero stati avvolti dalla preghiera nella recita continua del Rosario. Ancora oggi, i monasteri di Domenicane osservano modelli di preghiera simili, recitando spesso il Rosario davanti al Santissimo Sacramento.
Non dovrebbe sorprendere, allora, che le Domenicane abbiano incoraggiato padre Lawrence a organizzare uno sforzo internazionale da parte di tutto l’Ordine Domenicano per recitare il Rosario per la fine della pandemia di Covid-19.
“C’è qualcosa di provvidenziale in questo, e quindi ci stiamo muovendo verso il Rosario perpetuo, sperando che possa essere l’inizio di qualcosa”, ha affermato il sacerdote. Il suggerimento è giunto come risultato di una sua visita recente al monastero delle Domenicane a Fatima.
Il progetto consiste nell’invitare membri e amici dell’Ordine domenicano in tutto il mondo (laici, religiose e frati) a recitare il Rosario alle 21.00 del 29 aprile ora di Fatima. È possibile che la recita del Rosario possa essere trasmessa in streaming o condivisa sui social media. “Se tutti lo recitiamo alla nostra ora locale”, ha affermato padre Lawrence, “ci sarà un effetto a catena della famiglia domenicana in preghiera. Se trasmettono in streaming la loro preghiera, vedremo un’ondata di video della famiglia domenicana che prega sul web”.
Perché scegliere il 29 aprile? Il 29 aprile è la festa della domenicana Santa Caterina da Siena. Come sottolinea padre Lawrence, “è un Dottore della Chiesa, patrona d’Italia e d’Europa, patrona delle infermiere; ho pensato che nella crisi attuale avrebbe avuto un fascino universale”.
E perché il Rosario? Il Rosario è un patrimonio particolare dell’Ordine domenicano. Padre Lawrence ha spiegato che “sembra che l’Ordine domenicano sia stato il primo a raggruppare la recita delle Ave Marie in misteri. Quell’organizzazione non è stata accidentale, il Rosario è molto teologico. È un compendio di teologia; è l’essenza del Vangelo”. Recitare il Rosario è entrare profondamente nello stile di vita domenicano.
Il Rosario, però, non è una preghiera solo per teologi allenati. “Metto in guardia tutti sul fatto di non rendere troppo intellettuale il Rosario. Una cosa che ho imparato dai bambini di Fatima è che il Rosario è abbastanza semplice per i bambini e abbastanza forte per i Dottori della Chiesa”, ha continuato.
“Nostra Madre ha prescritto questa preghiera in segno di amore nei suoi confronti, e quindi dovremmo perseverare. Se rispondiamo alla sua richiesta le sarà molto gradito”.
Il Maestro Generale dell’Ordine Domenicano, padre Gerard Timoner, O.P., ha detto: “Esorto tutta la famiglia domenicana – frati, monache, suore, laici, istituti secolari, fraternità sacerdotali e giovani – in tutto il mondo a recitare il Rosario insieme in questo progetto”.
Unitevi all’Ordine Domenicano il 29 aprile per affidare il mondo alle cure della Beata Madre recitando insieme il Santo Rosario, chiedendo la fine della crisi sanitaria provocata dal Covid-19.